BinckBank Tour 🇧🇪 (2.UWT), Stage 1: Jasper Philipsen vince la prima frazione.

Jasper Philipsen (Photo @Eurosport)

Prima tappa del BinckBank Tour 🇧🇪 (2.UWT) con arrivo ad Ardooie che vede la vittoria del velocista dell’UAE Team Emirates Jasper Philipsen 🇧🇪.

Tappa che vive della fuga composta da Ludovic Robeet 🇧🇪 (Bingoal – Wallonie Bruxelles) e Thimo Willems 🇧🇪 (Sport Vlaanderen – Baloise) con un vantaggio che non supera mai i tre minuti.

I due ciclisti di casa vengono ripresi a 30 km dall’arrivo. Il “Km d’Oro” vede lo sprint vincente di Mathieu Van der Poel 🇳🇱 (Alpecin – Fenix) che ha al meglio su Mike Teunissen 🇳🇱 (Team – Jumbo Visma) e Zdenek Stybar 🇨🇿 (Deceuninck – Quick Step).

Il gruppo tirato dalle squadre dei velocisti tengono chiusa la corsa e chiudono su tutti gli attacchi che si susseguono negli ultimi chilometri.

Volata vincente di Philipsen che in rimonta batte Mads Pedersen 🇩🇰 (Trek – Segafredo) e Pascal Ackermann 🇩🇪 (BORA – hansgrohe).

Paris – Nice 🇫🇷 (2.UWT), Stage 1: Maximilian Schachmann vince sul traguardo di Plaisir.

Schachmann

Prima tappa, come previsto dalle nostre “preview”, della Paris – Nice 🇫🇷 (2.UWT) tutt’altro che semplice e che con vento e pioggia ha riservato difficoltà aggiuntive a quelle che presentava il percorso. La vittoria va a Maximilian Schachmann 🇩🇪 (BORA – hansgrohe) che nel finale anticipa i big.

154 i km in programma con partenza e arrivo a Plaisir; ci pensano Romain Combaud (Nippo Delko One Provence) e Jonathan Hivert (Team Total Direct Energie) a formare la fuga che caratterizza la giornata. I due arrivano ad avere un vantaggio massimo di 5’30”.

Il gruppo è tirato dagli uomini della Deceuninck – Quick Step che danno una notevole accelerata proprio in un momento in cui il vento la fa da padrone; il gruppo si spezza con Richie Porte (Trek – Segafredo), Guillaume Martin (Cofidis, Solutions Credits) e Pierre Latour (Ag2R La Mondiale) che si fanno sorprendere nelle retrovie del gruppo. La fuga viene neutralizzata prima del primo passaggio sulla Côte de Neauphle le Château. Attacco di Jonathan Hivert che però viene fermato dal vento che riprende a soffiare sul gruppo che si spezza in diversi tronconi.

In testa troviamo Nairo Quintana (Team Arkéa – Samsic), Ben Swift (Team INEOS), Olivier Le Gac e Rudy Molard (Groupama – FDJ), Felix Großschartner e Patrick Konrad (BORA – hansgrohe), Julian Alaphilippe, Kasper Asgreen e Zdenek Stybar (Deceunick – Quick Step), Cyril Lemoine (Cofidis, Solutions Credits), Niklas Arndt, Tjesi Benoot, Cees Bol e Søren Kragh Andersen (Team Sunweb), Krists Neilands (Israel Start Up Nation) e Quentin Pacher (B&B Hotels – Vital Concept p/b KTM).

Si muove il gruppo al traguardo volante di Montanville con Alaphilippe e Benoot che attaccano e tirano dritto; Team Bahrain – McLaren e Lotto – Soudal si organizzano per chiudere sulla coppia al comando che ha un vantaggio di circa 30″. L’avventura dei due termina allo scollinamento della Côte de Neauphle le Château grazie all’azione di Schachmann e Dylan Teuns. Proprio il belga ci prova prima degli ultimi 1000 metri ma Schachmann riesce a cucire e a vincere la volata ristretta in tranquillità.

Paris – Nice 🇫🇷 (2.UWT)

Stage 1 >> Plaisir – Plaisir (154 km) > Ordine Arrivo

Paris Nice Tappa 1 Arrivo

Classifica Generale

Paris Nice Tappa 1 Generale

Vuelta a San Juan Internacional (2.Pro), Stage 6: Vittoria di Zdenek Stybar che anticipa i velocisti.

Zdenek Stybar
Zdenek Stybar

Zdenek Stybar (Deceuninck – Quick Step) vince la sesta tappa della Vuelta a San Juan Internacional (2.Pro) con partenza e arrivo nell’autodromo di El Villicum.

Subito dopo la partenza della tappa sono tre che ci provano Jokin Aranburu (Fundación – Orbea), Cristopher Jurado (Panama) e Veljko Stojnić (Vini Zabù – KTM), ma la loro azione non ha successo. L’azione giusta è quella di  Mirco Maestri (Bardiani Csf – Faizanè) e Andrea Di Renzo (Vini Zabù – KTM), insieme agli argentini Laureano Rosas (Transportes Puertas de Cuyo) e Augustin Fraysse (Argentina).

I quattro uomini all’attacco restano in testa fino a 17 km dall’arrivo quando il gruppo neutralizza la loro azione. Il finale sembra scontato con volata ad appannaggio dei velocisti ma Stybar non è d’accordo e a tre curve dall’arrivo attacca e saluta la compagnia; il ceco riesce a mantenere alta la velocità trionfando sulla linea d’arrivo davanti a Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates) e il francese Rudy Barbier (Israel Start Up Nation). Quarta e quinta posizione per Manuel Belletti (Androni Giocattoli – Sidermec) e Daniel Oss (BORA – hansgrohe).

 

Vuelta a San Juan Internacional (2.Pro)

Stage 6 >> El Villicum – El Villicum (174,5 km) > Ordine Arrivo)

Vuelta a San Juan Tappa 6 Arrivo

 

Classifica Generale

Vuelta a San Juan Tappa 6 Classifica Generale

Vuelta a San Juan Internacional (2.Pro), Stage 4: il treno UAE regala la vittoria al capitano Fernando Gaviria.

Fernando Gaviria
Netta vittoria di Fernando Gaviria

Ancora una vittoria per “il Gatto” Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) che domina la volata della quarta tappa della Vuelta a San Juan Internacional (2.Pro) con arrivo a Villa San Agustìn; determinante il lavoro del suo treno composto da Juan Sebastian Molano e dal campione argentino Maximiliano Richeze che al momento sono determinanti nelle vittorie del proprio capitano.

Al primo traguardo volante si avvantaggiano Zdenek Stybar (Deceuninck – Quick Step) e Simon Pellaud (Androni Giocattoli – Sidermec) e successivamente Daniel Juarez (Agrupacion Virgen de Fatima); la loro azione si esaurisce per la reazione del gruppo.

Al km 70 si forma la fuga di giornata composta da  Laureano Rosas (Transportes Puertas de Cuyo), Alain Quispe (Perù), Daniel Juárez (Agrupacion Virgen de Fatima), Robin Carpenter, (Rally Cycling), Iker Ballarín (Fundacion Orbea), Matteo Busato (Vini Zabù  KTM), Augustin Fraysse (Argentina), Mattia Bais (Androni Giocattoli – Sidermec) e Vladimir Ilchenko (Russia) ai quali si aggiungono Sergio Aguirre (Municipalidad de Rawson Somos Todos), Allessandro Ferreyra (Brasile), Ruben Ramos (Municipalidad de Pocito), Filippo Ganna (Italia), Royner Navarro e Hugo Ruiz (Perù). La presenza di Ganna non fa mai decollare l’azione degli attaccanti che non superano mai il minuto di vantaggio.

L’azione dei 15 uomini in fuga si esaurisce in salita con il gruppo che accelera grazie anche all’azione di Nicolas Paredes (Team Medellin) e successivamente di Guillaume Martin (Cofidis, Solutions Credits) ma gli l’UAE non lascia spazio neanche  a loro tenendo alta la velocità.

Ci provano, nuovamente, Robin Carpenter e Peio Goikoetxea (Fundacion Orbea) che passano in testa al traguardo di Balde del Rosario; dietro la volata per il terzo posto se l’aggiudica il leader della corsa Remco Evenepoel che guadagna così 1″ in classifica generale. L’azione dei due uomini in fuga termina all’interno degli ultimi 5 km; bagarre in testa al gruppo ma il treno UAE funziona alla perfezione con Gaviria che batte allo sprint il buon Rudy Barbier (Israel Start Up Nation) e Josè Alvaro Hodeg che toglie la terza piazza a Peter Sagan (BORA – hansgrohe).

 

Vuelta a San Juan Internacional (2.Pro)

Stage 4 >> San Josè de Jàchal – Villa San Augustin (185,5 km) > Ordine Arrivo

Vuelta a San Juan Internacional Tappa 4 Arrivo

 

Classifica Generale

Vuelta a San Juan Internacional Tappa 4 Generale

Gent – Wevelgem in Flanders Field (1.UWT): volatona imperiale di Alexander Kristoff

kristoff
Alexander Kristoff

Un ritorno alla vittoria che mette d’accordo tutti; Alexander Kristoff (UAE Team Emirates) vince l’edizione 2019 della Gent – Wevelgem in Fladers Field (1.UWT) dopo 250 km di pura battaglia.

Gara complicata sin dalle prime battute con il vento che mette a dura prova l’intero plotone; dopo i primi attacchi prontamente rintuzzati dal gruppo si avvantaggia un gruppo composto da  Peter SaganPascal AckermannRüdiger Selig (BORA -hansgrohe), Tim Declercq (Deceuninck – Quick Step), Matteo Trentin (Mitchelton – Scott), Fernando GaviriaJan-Willem van Schip (Roompot – Charles), Niki Terpstra (Direct Energie), Cees Bol (Team Sunweb), Mads PedersenJasper StuyvenJohn DegenkolbEdward Theuns (Trek – Segafredo), Mathieu Van der Poel (Corendon – CircusWout Van AertMaarten WynantsMike Teunissen (Team Jumbo – Visma) e Luke Rowe (Team Sky). Sul Banenberg e sul Kemmelberg si registra l’accelerazione di Van Aert e successivamente quella di Trentin che si porta dietro Sagan, Teunissen e Theuns ai quali successivamente si unirà Rowe.

Gruppetto ben assortito e tenuto a distanza di sicurezza dalla Deceuninck tirata da un generosissimo Zdenek Stybar e Philippe Gilbert. L’ultimo passaggio sul Banenberg e Kemmelberg è quello decisivo. Kristoff è attacca e supera con il suo passo i due muri prima di essere ripreso dal gruppo degli inseguitori; questa è la mossa decisiva che gli da la possibilità di giocarsi la vittoria o lavorare per Fernando Gaviria.

I cinque fuggitivi hanno il destino segnato con il gruppo da dietro che in pianura ne ha di più e neutralizza l’azione ai meno 20 dall’arrivo. Momento di stallo nel gruppo che viene spezzato dall’azione di Jack BauerAmund Grøndahl JansenSebastian Langeveld e Jasper Stuyven. I quattro vanno di comune accordo ma nuovamente Gilbert e un monumentale Stybar chiudono poco prima degli ultimi chilometri. Volata molto confusa che vede la vittoria del norvegese davanti al bravissimo John Degenkolb e Oliver Naesen (Ag2R La Mondiale). Chiude quarto Van der Poel mentre Trentin ha ancora la forza di sprintare e arrivare settimo.

 

Gent – Wevelgem in Fladers Field (1.UWT)

One Day Race >> Deinze – Wevelgem (249,5 km) > Ordine Arrivo

gent

Tirreno – Adriatico (2.UWT), Stage 2: A Pomarance Julian Alaphilippe c’est fantastique!!!

alaphilippe
Alaphilippe trionfa a Pomarance

Regala spettacolo da gennaio collezionando già 5 vittorie stagionali; Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step), dopo la fantastica vittoria alle Strade Bianche (1.UWT) di sabato scorso, si ripete con una stoccata di potenza sulla’arrivo di Pomarance sede d’arrivo della seconda tappa della Tirreno – Adriatico (2.UWT).

Mirco Maestri (Bardiani – CSF), Natnael Behrane (Cofidis Solutions Credits), Stepan Kuriyanov (Gazprom – RusVelo), Sebastian Schonberger (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM), Markel Irizar (Trek – Segafredo) sono i cinque coraggiosi di giornata che dopo 25 km dalla partenza tenano la fuga di giornata. Il loro vantaggio oscilla tra i 3 e i 4 minuti con il gruppo che comunque sembra in pieno controllo. Sul pirmo GPM di giornata, Castellina Marittima, passa in testa Behrane davanti a Maestri e Schonberger. Maestri si rifà sul traguardo volante di Canneto vinto su Schonberger e Kuriyanov; è lotta anche sul secondo GPM di giornata quello di Serrazzano che vede nuovamente l’eritreo Behrane passare per primo. Ultimo traguardo volante di giornata posto al chilometro 158 a Montecerboli che è il “copia e incolla” del precedente con Maestri che batte Schonberger.

Dal gruppo, che nel frattempo ha alzato notevolmente il ritmo, arriva la notizia del ritiro di Gianni Moscon (Team Sky) e la foratura di Peter Sagan (Bora – Hansgrohe) presentatosi alla “Corsa dei due Mari” non in buonissime condizioni fisiche a causa dell’influenza che hanno condizionato i giorni precedenti alla corsa.

Ai meno 10 finisce l’azione dei fuggitivi e la Mitchelton – Scott tira il plotone con la maglia blu del leader Michael Hepburn; a fare saltare i piani di Adam Yates e compagni è l’attacco di Jakob Fulgsang e Alexey Lutsenko (Astana Pro Team) seguiti a ruota da Primoz Roglic (Team Jumbo – Visma) e in seconda battuta da Zdenek Stybar. Il ciclista sloveno rilancia l’azione portandosi dietro Lutsenko e Simon Clarke (EF Education First Pro Cycling Team); sul terzetto al comando si riporta uno stoico Tom Dumoulin (Team Sunweb) che tutto solo chiude il buco.

Tuttavia l’azione del capitano della Jumbo – Visma viene rintuzzata dai Mitchelton – Scott; ultimo chilometro tutto in leggera salita ed è la volta di Greg Van Avermaet (CCC Team) che tenta di sorprendere tutti ma Alaphilippe non perde la sua ruota e negli ultimi 150 metri piazza una stoccata impressionante constringendo al secondo posto il campione olimpico di Rio e al terzo l’ottimo Alberto Bettiol.

Yates nuovo leader della corsa.

 

Tirreno – Adriatico (2.UWT)

Stage 2 >> Camaiore – Pomarance (195 km) > Ordine Arrivo

tirreno arrivo

 

 

Classifica Generale

tirreno generale

Strade Bianche: Vince Benoot. Superlativo Wout Van Aert

Tiesj Benoot Strade Bianche
Tiesj Benoot 

Passa agli archivi un’altra edizione de “la corsa del nord che si corre più a sud”; l’edizione 2018 è stata soltanto la 12 esima edizione di questa giovanissima corsa, come quelle amicizie o quegli amori che abbiamo da poco ma che infondo sembra conoscerli da sempre. Passa agli archivi un’edizione di cui francamente tutto il movimento aveva bisogno: negli ultimi mesi il mondo delle 2 ruote a pedali è stato sovrastato da una discussione deprimente e inutile, il cosiddetto “caso Froome”, su cui si sono spese parole, parole e ancora parole, da parte di chiunque, dimenticando che il bel tacer non fu mai scritto. La sfida è “alzi la mano chi durante questa bellissima diretta, anche solo un istante, ha pensato a questo”. Nessuno, perchè oggi il ciclismo ci ha ricordato una cosa che spesso ci dimentichiamo: il ciclismo si ama. Il compito di ogni spettatore è uno ed è molto semplice. La corsa di oggi ci dice tanto altro, in realtà. Ci dice che esistono poche corse al mondo dove sullo stesso podio possiamo trovare un corridore da classiche in pavè (non solo), un corridore che ha fatto 2 podi al Tour de France, e uno che dal 2012 ad oggi è ininterrottamente sul podio dei mondiali di ciclocross e che riesce a battere Tony Martin a crono.

La corsa è condizionata dal meteo, e lo si sapeva. Si parte subito forte, i frazionamenti sono naturali, i gruppetti si sbriciolano chilometro dopo chilometro, fino a che il gruppo non si spezzi in 2 già sul settore numero 2, con ben 70 uomini davanti. La corsa prosegue con vari tentativi di drappelli, che vengono riassorbiti ai -59 km dall’arrivo. Prova un allungo Alejandro Valverde (Movistar Team), subito stoppato dal gran lavoro di Daniel Oss (Bora – Hansgrohe) Dopo un momento di calma, da dietro rientra Romain Bardet (Ag2R La Mondiale), che parte subito in contropiede, seguito e braccato da Wout Van Aert (Vérandas Willems – Crelan), capace di capire che sarà l’attacco decisivo. I due si danno cambi continui e mantengono un buon margine di oltre 1′ sul gruppo dei migliori composto da Peter Sagan, Valverde e Zdenek Stybar (QuickStep – Floors), che lasciano fare. Al loro inseguimento si lanciano dapprima Pieter Serry e Tiesj Benoot (Lotto – Soudal), e poi la coppia Robert Power (Mitchelton – Scott) e Giovanni Visconti (Bahrain Merida Pro Cycling Team). Benoot sembra averne più di Serry, infatti lo pianta  e va a colmare oltre 35″ di svantaggio dai 2 al comando compiendo la rimonta ai -15km. Giusto il tempo di rifiatare, che sulla salita delle Sante Marie s’invola in solitaria, incurante del gelido inizio di marzo che ha coperto l’Europa, e incurante dello sforzo immane compiuto per annullare il margine di svantaggio. Ne ha più di tutti, arriva da solo in piazza del campo, facendo gli ultimi 300 metri quasi senza pedalare. Piazza d’onore per Bardet, e onore delle armi all’invitato dell’ultimo momento, Van Aert, che all’arrivo stramazza al suolo dalla fatica.

Vita da corridore. Ieri sul suo account instagram aveva postato gli orari del suo ordinario venerdi: sveglia alle 5:20 del mattino, volo alle 7:30 per l’Italia, ore 12:30 allenamento (sui rulli, fuori il solo Benoot ha avuto la forza di allenarsi), ore 18 conferenza stampa. Bello sottolineare come possa essere simile alla vita di tutti quella del corridore, con mille impegni e tutto ad incastro. Proprio Van Aert in occasione dell’evento di ciclocross di Baal dell’1 gennaio ebbe a dire che non gli dispiaceva affatto andare a dormire presto la notte di capodanno, perchè era il suo lavoro essere in gara il giorno dopo.

I battuti. Bisogna partire da Valverde, che sembrava avere una gamba esagerata in linea con le corse precedenti, proseguendo con Sagan, che l’impegno lo ha messo nonostante non fosse in gara da gennaio in Australia, passando per Stybar e Kwiatkowski, e tutti i big, che sono semplicemente stati battuti da emergenti corridori fortissimi. Si avrà certamente modo di parlare anche di loro che saranno sicuramente protagonisti della primavera.

Il centauro Tjesi. Nella piazza tanto cara al Palio, Tjesi Benoot ha compiuto il capolavoro più bello della sua carriera, che nonostante tutto conta di ben 4 stagioni nel professionismo e tanti grandi risultati. La regia ha “pagato” il meteo poco clemente, per cui le inquadrature aeree sono state parte marcata della gara, mostrando una vera e propria pattinata dei corridori sulle quelle strade liscie e liquorose, impastate dall’acqua come a formare uno strado di caramello che copriva questi maestosi paesaggi italiani quasi da prendere a cucchiaiate. Nei giorni in cui in Italia se ne sentono tante in clima di campagna elettorale, oggi si è visto i corridori andar forte, senza sapere su quali terreni siano specializzati, ma basta vedere i recenti risultati del vincitore, soprattutto in terrà francese l’anno passato, 12° al Delfinato e 20° al Tour (dove quest’anno ci sarà tanto pavè) e pensare ad un azzardo: potrà fare classifica? Siamo in clima strade bianche, dove tutti i corridori possono essere competitivi contro tutti, ad oggi evitiamo di rispondere con un “no secco”.

Gabriele Di Mauro

 

12th Strade Bianche

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Strade Bianche