Accadde Oggi: ad Hautacam Vincenzo Nibali è padrone del Tour de France 2014!

Vincenzo Nibali trionfa ad Hautacam

Ultima tappa pirenaica del Tour de France 2014, una frazione corta di 145,5 km con partenza da Pau e arrivo in salita ad Hautacam (13,5 km al 7,9% di pendenza media). Oltra all’arrivo in quota sono in programma altri 3 GPM la Côte de Bénéjacq (2600 metri al 6,8%), la Côte de Loucrup (2000 metri al 6,5%) e il Col du Tourmalet (17 km al 7,4%). La situazione in classifica generale vede il siciliano con 5’26” su Alejandro Valverde (Movistar Team) e 6′ su Thibaut Pinot (FDJ.fr).

24 LUGLIO 2014. Ad inizio tappa si susseguono gli attacchi da parte di diversi atleti che cercano di portare via la fuga di giornata; ci prova l’australiano Adam Hansen (Lotto Belisol) ma la sua azione viene neutralizzata. Si muove l’olandese Steven Kruijswijk (Belkin – Pro Cycling Team) che si porta dietro un gruppetto di 20 unità con tre azzurri che rispondono la nome di Alessandro De Marchi, alla ricerca della vittoria nella speciale classifica della combattività, insieme al compagno di squadra Marco Marcato (Cannondale) e Daniel Oss (BMC Racing Team); nel gruppetto di testa troviamo anche due vincitori di tappa come Lars Boom, quinta frazione con arrivo ad Aremberg, e il francesino Blel Kadri (AG2R La Mondiale) trionfatore sull’arrivo di Gerardmer.

ATTACCA VALVERDE. L’Astana Pro Team tiene sotto controllo la situazione cercando di non fare aumentare il vantaggio dei fuggitivi; il ritmo è buono e lungo la scalata del Tourmalet il gruppo dei migliori inizia a perdere pezzi. Subito dopo lo scollinamento parte Valverde; azione disperata quella del murciano che sa che deve giocarsi tutto per poter arrivare a Parigi sul podio. Il vantaggio dell’embatido piano piano viene rosicchiato da Nibali che in discesa vola e si presenta in ottima posizione ai piede della salita finale che porta da Hautacam.

CHRIS HORNER. Lo squalo nel corso degli anni ha trovato nello statunitense Chris Horner un coriaceo avversario; il portacolori della Lampre – Merida è il primo ad attaccare e il messinese lo segue senza alcun tipo di problema. Vincenzo sta a ruota per un centinaio di metri per poi scattare e lasciare sul posto Chris.

SHARK ATTACK. Piano piano riprende e stacca i fuggitivi della prima ora e alle 16:53 supera a doppia velocità lo spagnolo Mikel Nieve (Team Sky). Il dominio di Nibali è totale!!! taglia il traguardo rifilando 1’10” a Pinot e 1’12” a Rafal Majka (Tinkoff – Saxo).

TOUR IN TASCA. In classifica generale la maglia bianca Pinot è staccato di 7’10” subito davanti a Jean Christophe Peraud che scalza, definitivamente, dal terzo gradino del podio il solito Valverde.

I NUMERI DI VINCENZO. 13300 i metri in 37’20” per arrivare in vetta ad Hautacam; 1059 metri di dislivello con una VAM di 1705 m/h con circa 6,05 w/kg espressi. Numeri che certificano la super condizione che spesso Vincenzo mantiene durante la terza settimana di un grande giro.

LE SUE PAROLE. “Oggi volevo un’altra vittoria. La squadra ha lavorato duramentee sono contento perchè era importante vincere qui sui Pirenei. Oggi mi sento il padrone del Tour. Ho un vantaggio considerevole e posso stare abbastanza tranquillo in vista della cronometro di chiusura”.

Accadde Oggi: Vincenzo Nibali vince a Chamrousse nel ricordo di Gino Bartali e Fabio Casartelli

Vincenzo Nibali vince sull’arrivo di Chamrousse

Partenza da Saint-Etienne e arrivo dopo 197,5 km a Chamrousse, una tappa sulle Alpi che prevede l’ascesa del Col de la Croix de Montvieux, il Col de Palaquit e i 18 km che portano ai 1730 metri di Chamrousse. Situazione in classifica generale con lo squalo in maglia gialla con un vantaggio di 2’23” su Richie Porte (Team Sky) e 2’47” su Alejandro Valverde (Movistar Team).

14 LUGLIO 2014. Una data importante per il Tour 2014 che in quel giorno ricorda il centenario della nascita di Gino Bartali e il 19° anniversario della morte di Fabio Casartelli. A cercare di onorare di Gino e Fabio ci provano Daniel Oss, Giovanni Visconti e Alessandro De Marchi determinati a lasciare il segno. Il gruppo dietro controlla senza alcun tipo di difficoltà.

ASTANA IN DIFFICOLTA’. Michele Scarponi a 50 km dall’arrivo si stacca stremato e Jakob Fuglsang cade in discesa; con Vincenzo resta il solo Tanel Kangert che si occupa in prima persona dello squalo.

CI PROVA DE MARCHI. Il “Rosso di Buja” stacca i compagni d’avventura e cerca di andare del suo passo verso l’arrivo; al suo inseguimento la coppia Rafal Majka e Leopold Konig. Il Movistar Team prende in mano la situazione in testa al gruppo con Richie Porte in grande difficoltà che dice addio a qualsiasi tipo di ambizione di podio; arriverà al traguardo con un ritardo superiore agli 8′.

SHARK ATTACK. Kangert da tutto se stesso e ai meno 6600 metri dall’arrivo parte Nibali; attacco feroce che gli dà la possibilità di rientrare in un baleno sulla coppia di testa Majka – Konig. Il tempo di rifiatare e nuovo attacco per andare da solo al traguardo per il terzo successo personale mettendo una seria ipoteca sulla vittoria finale del Tour de France.

Accadde Oggi: Vincenzo Nibali vince a La Planche des Belles Filles.

Il gesto del ciuccio sull’arrivo di La Planche des Belles Filles

Decima tappa del Tour de France 2014 con partenza da Mulhouse e arrivo a La Planche des Belles Filles per un totale di 161 km; Vincenzo Nibali si presenta in maglia tricolore con il francese Tony Gallopin (Lotto Belisol) in maglia gialla. Frazione impegnativa che prevede sette GPM Col du Firstplan (8,4 km al 5,3%), Col du Petit Ballon (9,2 km all’8,3%), Col du Platzerwasel (7,1 km all’8,4%), Col d’Oderen (6,7 km al 5,8%), Col des Croix (3,2 km al 5,5%), Col des Chevrères (3,6 km al 9,6%) e l’arrivo ai 1033 metri di La Planche des Belles Filles (5,8 km all’8,4%).

14 LUGLIO 2014. Lo squalo ha perso la maglia gialla il giorno precedente nella frazione Gerardmer – Mulhose vinta dal tedesco Tony Martin (Omega Pharma – Quick Step) al termine di una lunga fuga nella quale era presente Gallopin che ha usufruito del via libera del gruppo tirato e controllato dall’Astana Pro Team. Dopo il “km zero” il primo a provare la fuga è Peter Sagan (Cannondale) alla ricerca di punti per blindare già a metà Tour la Maglia Verde della classifica a punti; lo seguono il solito Tony Martin che lavora per il compagno di squadra Michal Kwiatkowski e lo spagnolo del Team Katusha Joaquim Rodriguez che ha come obiettivo di giornata quello di incamerare punti per la classifica degli scalatori e tentare anche di vincere la tappa.

CONTADOR SI RITIRA. Nella discesa del Col du Platzerwasel cade Alberto Contador (Tinkoff – Saxo) che riporta una vistosa ferita al ginocchio destro; il ciclista di Pinto risale subito in bici ma dopo una decina di km deve alzare bandiera bianca consolato dal compagno di squadra Michael Rogers; frattura alla tibia il risultato degli esami clinici. Secondo clamoroso dopo quello di Chris Froome nella tappa delle pietre.

PURITO STRAPPA LA MAGLIA A POIS. La cavalcata di Purito Rodriguez gli porta in dote la maglia a pois e la possibilità di vincere la tappa, che diventa più che concreta quando a 5 km dall’arrivo si libera della compagnia di Kwiatkovski. Nel frattempo Sagan ha centellinato gli sforzi rialzandosi dopo lo sprint intermedio.

IL VIA LIBERA DI MICHELE SCARPONI. Il ritmo del gruppo è scandito dal solito Michele Scarponi che metro dopo metro, con il solito rapporto duro, guadagna sulla testa della corsa e screma al tempo stesso il gruppetto dei migliori e a 2800 metri dal traguardo da il via libera allo squalo che stacca tutti, supera Rodriguez e vince in solitaria.

DEDICA SPECIALE. “L’ho fatto per mia figlia Emma, so che ogni giorno si mette davanti al televisore tutta zitta zitta”. Queste le parole di Vincenzo che all’arrivo ha esultato con il gesto del ciuccio.

CLASSIFICA GENERALE. Il campione messinese veste nuovamente la maglia gialla con un bel vantaggio su Richie Porte (Team Sky) di 2’23” e di 2’47” su Alejandro Valverde (Movistar Team).

Accadde Oggi: Capolavoro di Vincenzo Nibali sulle pietre della Roubaix

La quinta tappa del Tour de France 2014 presenta una frazione di 155 km con partenza da Ypres, cittadina belga tristemente conosciuta per l’uso di armi chimiche durante la seconda guerra mondiale, e arrivo ad Arenberg Porte du Hainaut dove nel 2010 vinse sullo stesso arrivo il norvegese Thor Hushovd. Lungo il percorso che passa da Wevelgem e Roubaix, il gruppo affronterà diversi settori in pavè che caratterizzano la classica per eccezione delle pietre la Paris – Roubaix:

  • Gruson à Carrefour de l’Arbre
  • Ennevelin à Pont-Thibault
  • Bersée
  • Sars-et-Rosiéres à Tilloy-les-Marchiennes
  • Brillon à Warlaing
  • Wandignies-Hamage à Hornaing
  • Helésmes à Wallers

9 LUGLIO 2014. Nibali sfoggia la maglia gialla conquistata a Sheffield con 2″ di vantaggio su Alberto Contador (Tinkoff – Saxo) e Christopher Froome (Team Sky), mentre i favoriti della frazione sono senza dubbio Peter Sagan (Cannondale) e Fabian Cancellara (Trek Factory Racing); da non sottovalutare il polacco e futuro campione del mondo Michal Kwiatkowski (Omega Pharma – Quick Step) e Greg Van Avermaet (BMC Racing Team). Tanta pioggia, sul percorso, che rende impraticabili due dei nove settori storici come un tratto di Mons-en-Pévèle e Orchies à Beuvry-la-Forêt.

LA RICOGNIZIONE DELLO SQUALO. In Aprile l’Astana Pro Team, in concomitanza con le classiche delle Ardenne, organizza una ricognizione sui tratti in pavè che interessano la frazione del Tour; Nibali è affiancato dai comapagni Jakob Fuglsang, Lieuwe Westra, Tanel Kangert e Andrey Grivko. “Non ho mai partecipato alla Roubaix!!! Le sue pietre sono nettamente più difficili da affrontare rispetto a quelle dell’Eneco Tour”. Questa la sentenza dello Squalo che dalla sua parte sa di poter contare sulla grande abilità nella guida del mezzo.

FUGA DI GIORNATA. La fuga di giornata è composta da Tony Martin (Omega Pharma – Quick Step), Tony Gallopin (Lotto Belisol), Marcus Burghardt (BMC Racing Team), Rein Taaramäe (Cofidis, Solutions Credits), Simon Clarke e Matthew Hayman (Orica GreenEDGE), Samuel Dumoulin (AG2R La Mondiale) e proprio Westra.

CADE FROOME. Froome inizia la sua complicatissima giornata con una caduta che lo coinvolge dopo appena 29 km di corsa.

PRIMO SETTORE DI PAVE’. Il gruppo entra nel primo settore quello di Gruson à Carrefour de l’Arbre ad alta velocità e in molti non riescono a tenere il passo. Una nuova caduta coinvolge Froome che questa volta lascia intravedere tanta sofferenza; il ritiro è praticamente una decisione sofferta ma naturale visto le quattro cadute in un mese che l’hanno coinvolto.

CONTADOR E VALVERDE SI STACCANO.  Il gruppo procede ad alta velocità e l’imbocco dei settori è una vera e propria volata per prendere le posizioni in testa al plotone. Gli specialisti “menano” e a pagarne le conseguenze sono Alberto Contador e Alejandro Valverde (Movistar Team) che si staccano senza più rientrare.

LARS BOOM E SEP VANMARCKE ATTACCANO.  Con il gruppo sempre più ridotto all’osso il duo della Belkin Lars Boom e Sep Vanmarcke rompono gli indugi e attaccano; incredibilmente Sagan e Cancellara non riescono a stare sulle ruote degli attaccanti che vengono raggiunti dal fuggitivo della prima ora Westra che si traina Fuglsang e Nibali. La lucidità di Vincenzo è disarmante; doma le pietre come un veterano e ben presto si ritrova a giocarsi una tappa che non rientra nelle sue caratteristiche.

BOOM VINCE E CONTADOR AFFONDA. Vanmarcke fora e Westra termina il suo lavoro. In testa sull’ultimo tratto allunga Boom e il duo Astana Nibali – Fuglsang decide di non seguire l’olandese ma di amministrare l’enorme vantaggio che si sono costruiti sulle pietre. Boom vince meritatamente la tappa e Vincenzo si piazza terzo; un risultato che alla vigilia nessuno si sarebbe mai immaginato. Valverde taglia il traguardo con un ritardo dalla maglia gialla di con un ritardo di 2’09”; affonda Contador che perde ben 2’35”.

Accadde Oggi: Vincenzo Nibali vince a Sheffield e va in maglia gialla.

Vincenzo Nibali trionfa sull’arrivo di Sheffield

Vincenzo Nibali si presenta al via del Tour de France 2014 con la maglia tricolore vinta qualche giorno prima a Fondo ai danni del baby Davide Formolo.

I rivali sono quelli di sempre e rispondono al nome di Alberto Contador (Tinkoff – Saxo) e Christopher Froome (Team Sky).

6 LUGLIO 2014. Dopo la prima frazione Leeds – Harrogate in maglia gialla troviamo il velocista tedesco del Team Giant – Shimano Marcel Kittel. La seconda frazione York – Sheffield di 201 km non è una frazione per velocisti ma quasi per esperti delle Ardenne; infatti dal punto di vista altimetrico il gruppo troverà per strada ben 9 brevi ma insidiosissime salite. Sette uomini al comando cercano l’impresa con Biel Kadri (AG2R La Mondiale) che sarà l’ultimo a mollare; Peter Sagan (Cannondale) fa lavorare tutto il giorno la sua squadra. L’obiettivo per il ragazzo di Zilina è quello di staccare Kittel e cercare di andare in maglia gialla.

IL GRUPPO SI SPEZZA. Kittel come previsto perde molto presto contatto ma a sorprendere è il suo compagno di squadra e connazionale John Degenkolb che riesce a resistere sulla Côte de Midhopestones (2400 metri al 5,2% di pendenza media). In testa al gruppo si portano gli uomini dello statunitense Andrew Talansky (Garmin Sharp) che ha sorpreso tutti al Criterium du Dauphine; Tom Jelte Slagter, sulla Côte d’Oughtibridge (1600 metri al 7,1%) seleziona nuovamente il gruppo che perde quasi tutte le ruote veloci ad eccezione del solito Sagan e del temibilissimo Greg Van Avermaet (BMC Racing Team).

COTE DE JENKIN ROAD. L’ultima côte in programma è quella di Jenkin Road (800 metri al 7,4%); dopo un momento di studio Contador e Froome si scattano in faccia con il britannico che scollina per prima. La velocità si riduce notevolmente e Vincenzo capisce che c’è margine per attaccare. A meno 1800 metri dall’arrivo una scheggia tricolore si butta in discesa e sul tratto pianeggiante mantiene un vantaggio di sicurezza che permettono allo “squalo” di trionfare e vestire per la prima volta in carriera la maglia gialla. Van Avermaet regola il gruppetto dei battuti.

Giro d’Italia: il via dell’edizione 2020 dalla Sicilia con una crono a Palermo. In totale 4 frazione nell’isola. Possibile presentazione il 29 Giugno.

Giro Italia

Il 3 Ottobre 2020, una data decisamente insolita, prenderà il via dell’edizione 2020 del Giro d’Italia; la partenza non avverrà più in Ungheria ma dalla Sicilia. Il coronavirus impone pochissimi spostamenti e comunque sarà da monitorare la la curva epidemiologica nel nostro paese e i protocolli di sicurezza che al momento non sembrano così chiari.

Il Giro partirà da Palermo con una breve cronometro e non da Monreale, come riportato sulle colonne de “La Repubblica” , indiscrezione che trova diverse conferme; le tappe di Agrigento, Etna e Villafranca Tirrena manterranno la loro collocazione con il loro percorso originale.

La prima frazione è ormai evidenziata dal fenomeno belga Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick Step) che potrebbe essere la prima maglia rosa, la più giovane di sempre. In “casa” Italia al via Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo) affiancato da Giulio Ciccone; presente anche il palermitano Giovanni Visconti capitano unico della siciliana Vini Zabù -KTM. Richard Carapaz (Team Sky), il campione uscente, punterà con decisione alla corsa rosa che vede tra i protagonisti anche il danese Jakob Fuglsang (Astana Pro Team). Startlist che prenderà forma con l’inizio vero e proprio della stagione.

Per la Sicilia si tratta della nona partenza, la prima nel 1930 proprio da Messina. La presentazione potrebbe essere fissata per il 29 di Giugno.

Liège – Bastogne – Liège (1.UWT): Jakob Fuglsang irresistibile. Davide Formolo secondo!!!

Fuglsang Liegi
Jakob Fuglsang

Il vice campione olimpico di Rio 2016 e capitano dell’Astana Pro Team Jakob Fuglsang si aggiudica l’edizione #105 della Liège – Bastogne – Liège (1.UWT).

Edizione della Doyenne caratterizzata dalla pioggia battente e dal freddo che ad inizo gara accompagna il plotone e gli attaccanti di giornata Julien Bernard (Trek – Segafredo), Tobias Ludvigsson (Groupama – FDJ), Andrea Pasqualon (Wanty – Groupe Gobert) e Jérémy Maison (Arkéa – Samsic), Kevin Deltombe (Sport Vlaanderen – Baloise) e Mathijs Paasschens e Kenny Molly (Wallonie – Bruxelles) e Lilian Calmejane (Total Direct Energie); il vantaggio massimo dei fuggitivi tocca i dieci minuti e proprio per questo dietro la Deceuninck – Quick Step e Team Sky iniziano a lavorare mettendo alla corda tantissimi atleti. Si ritirano Dan Martin (UAE Team Emirates) e il Campione del Mondo Alejandro Valverde (Movistar Team) apparso ancora debilitato a livello fisico.

A 70 km dall’arrivo si esaurisce l’azione dei fuggitivi ma sul Col du Rosier si sganciano Tanel Kangert (EF Education First Pro Cycling Team) e Omar Fraile seguiti immediatamente da  Benoît Cosnefroy (AG2R – La Mondiale), Damiano Caruso (Bahrain – Merida Pro Cycling Team), Michael Albasini (Mitchelton – Scott), David De La CruzBjorg Lambrecht (Lotto – Soudal), Winner AnaconaCarlos Verona e Alessandro De Marchi (CCC Team); l’estone saluta tutti sulla Redoute. Proprio ai piedi della Côte des Forges dal gruppo si muovono Matej Mohoric, Enrico Battaglin (Team Katusha – Alpecin) e Patrick Konrad (BORA – hansgrohe); l’austriaco rilancia l’azione e in solitaria va a riprendere Kangert.

Sulla Côte de Roche-aux-Faucons parte Fuglsang che risponde al precedente attaco di Tim Wellens; sul danese si riportano Michael Woods e Julian Alaphilippe. Jakob è una furia e una volta ripreso parte nuovamente seguito dal solito Woods e da Davide Formolo; Alaphilippe e Vincenzo Nibali sono costretti ad alzare bandiera bianca. In discesa il trio al comando guadagna sul gruppetto dei migliori ma Fuglsang in pianura attacca per la terza volta staccando i compagni d’avventura e involandosi trionfante a Liegi. Per il capitano della formazione kazaka è indubbiamente il successo più importante della carriera a coronamento di un inizio di stagione che lo ha visto sempre protagonista e nelle primissime posizioni del gruppo.

“Formolino” si regala un buonissimo secondo posto davanti al compagno di squadra Maximilian Schachmann che vince la volata del gruppetto dei migliori con Nibali che taglia il traguardo in ottava posizione.

 

Liège – Bastogne – Liège (1.UWT)

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Tour of The Alps (2.HC), Stage 4: Nibali dà spettacolo ma Tao Geoghegan Hart piazza il bis in volata

Geoghegan Hart

Quarta tappa del Tour of The Alps (2.HC), Baselga di Pinè – Cles (134 km), e seconda vittoria per il britannico del Team Sky Tao Geoghegan Hart che in volata ha la meglio su un combattivo Vincenzo Nibali (Bahrain – Merida Pro Cycling Team).

Dopo 35 km parte la fuga composta da Andrey Zeits (Astana Pro Team), Alexis Vuillermoz (Ag2r La Mondiale), Aldemar Reyes (Manzana Postobon), Antonio NibaliElie Gesbert (Arkéa – Samsic), Sergio Samitier (Euskadi – Murias) ed Edoardo Zardini (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM); su i sei uomini al comando riesce a rientrare in un secondo momento Alex Aranburu (CajaRural – RGA Seguros).

Ai piedi della Forcella di Brez il gruppo alza il ritmo sotto l’impulso della Bahrain e dell BORA – hansgrohe riducendo il vantaggio dei fuggitivi e scremando decisamente il gruppo; Samitier scollina per primo sul GPM e insieme a Zardini attacca in discesa.

Antonio Nibali sul Passo Predaia si fa riprendere dal gruppo per preparare l’attacco del fratello Vincenzo; il siciliano in poche pedalate riprende i fuggitivi e stronca anche la resistenza di Vuillermoz. Il gruppo è tirato da Chris Froome in versione gregario e il suo lavoro da i suoi frutti annullando l’attacco del messinese. In testa alla corsa si forma un gruppetto formato da Nibali, Froome, Pavel Sivakov, Geoghegan Hart e Rafal Majka. Nibali non si dà per vinto e sferra ben 5 attacchi ma è l’ultimo quello più importante anche perchè trova, finalmente, la collaborazione di Majka; i due guadagnano circa 30″ sugli immediati inseguitori proprio in vista dell’ultimo km della salita.

Froome da grande campione tiene a bada i suoi giovani compagni e riesce a chiudere nuovamente annullando per la seconda volta l’azione di Nibali. Ma lo squalo è indemoniato e ci riprova sull’ultimo strappetto portandosi dietro Sivakov e il solito Majka che parte in contropiede; l’azione del polacco si esaurisce all’interno dell’ultimo chilometro con il Team Sky che si prepara alla volata di Geoghegan Hart che partito ai – 300 mt tiene botta e vince la tappa davanti al messinese, Majka e al leader della corsa Sivakov.

 

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Tour of The Alps (2.HC), Stage 2: ancora Team Sky sugli scudi con la prima vittoria in carriera per Pavel Sivakov

Pavel Sivakov
Pavel Sivakov

Seconda tappa del Tour of The Alps (2.HC), 178,7 km da Reith im Alpbachtal a Schenna, e seconda vittoria per il Team Sky per mano del giovane russo Pavel Sivakov che strappa la maglia da leader al compagni di squadra Tao Geoghegan Hart.

Fuga di giornata composta da Giovanni ViscontiEdoardo Zardini(Neri Sottoli – Selle Italia – KTM), Juan Josè Amador (Manzana Postobon), Dario Ruben Acosta (Nippo -Vini Fantini – Faizanè), Sergio Samitier (Euskadi – Murias) e Filippo Rocchetti (Team Colpack). All’inizio della salita del Passo Monte Giovo i fuggitivi hanno un vantaggio di circa 3 minuti; ci prova Samitier seguito da Zardini e Acosta mentre Visconti segue a 50 metri con il suo passo. Il tre volte Campione d’Italia  è vicinissimo al rientro ma lo spagnolo dell’Euskadi aumenta il ritmo e resta solo con Zardini; i due si giocano lo sprint del GPM con Samitier che scollina per primo. Il gruppo principale tirato dalla Bahrain – Merida Pro Cycling Team riduce il gap e passa al GPM con un ritardo inferiore al minuto.

In discesa da dietro ci provano in tanti e anche Vincenzo Nibali tenta l’allungo ma per il siciliano la situazione diventa difficile perchè su trova nella morsa dell’Astana Pro Team e Team Sky. Gli ultimi 5 km sono in leggera salita e arriva l’attacco di Sivakov seguito da Jan Hirt e dal duo dell’Androni Giocattoli – Sidermec Fausto Masnada e Mattia Cattaneo che però ben presto perdono le ruote. Ultimo km con Sivakov che resta sempre davanti e lancia la volata decisiva andando a prendersi tappa e maglia.

 

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Tour of The Alps (2.HC), Stage 1: prima vittoria da “pro” per Tao Geoghegan Hart. Bene Vincenzo Nibali

geoghegan hart

Prima tappa del Tour of The Alps (2.HC), Kufstein – Kufstein di 144 km, e prima vittoria da professionista per il britannico del Team Sky Tao Geoghegan Hart.

La corsa italiana, valevole per la Ciclismo Cup 2019, da sempre è un banco di prova per chi prepara il Giro d’Italia e anche per ben figurare alla Ligi di domenica prossima. Dopo 5 km parte la fuga giusta composta da Maximilian Kuen (Team Vorarlberg – Santic), Patrick Gamper (Tirol KTM Cycling Team), Matthias Krizek (Felbermayr – Simplon Wels) ed Emil Dima (Giotti Victoria – Palomar); negli ultimi 30 km il vantaggio dei quattro inizia a scendere sensibilmente anche grazie all’attacco di Simone Velasco (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM), attacco che verrà annullato dal gruppo che in prossimità del primo passaggio del secondo categoria di Hinterthiersee sotto l’impulso dell’Astana Pro Team inizia a recuperare parte dei fuggitivi.

In testa restano Dima e Kuen che si danno battaglia sul traguardo del GPM con il 22enne della Giotti che passa per primo; i due tuttavia in discesa alzano bandiera bianca facendosi riprendere dal plotone. Ultimo passaggio sui 2 km al 10% di Hinterthiersee con il gruppo già scremato e proprio nel tratto più duro parte Vincenzo Nibali (Bahrain – Merida Pro Cycling Team); il siciliano in poche pedalate prende un buon vantaggio seguito solo da Rafal Majka (BORA – hansgrohe) e dalla coppia Sky Pavel Sivakov e Geoghegan Hart.

I 4 in discesa cercano di rilanciare l’azione ma il gruppetto dei migliori rientra in prossimità degli ultimi km; volata vincete di Geoghegan Hart che batte nettamente Alex Aranburu (Caja Rural – Seguros RGA) Roland Thalmann.

 

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