Gent – Wevelgem in Flanders Fields 🇧🇪 (1.UWT), One Day Race: Mads Pedersen il più furbo di tutti. Terzo Matteo Trentin. Wout van Aert accusa Mathieu Van der Poel per il troppo marcamento ricevuto.

Mads Pedersen, Florian Sénechal e Matteo Trentin (Photo @EPA)

Che non fosse una meteora lo ripetiamo da quando ha vinto il mondiale ad Harrogate; quest’anno ha lavorato molto per i capitani e al Tour è arrivato vicino a vincere anche volate di gruppo.

Mads Pedersen 🇩🇰 (Trek – Segafredo) vince l’ottantaduesima edizione della Gent – Wevelgem in Flanders Fields 🇧🇪 (1.UWT) al termien di una condotta di gara perfetta bruciando in una volata ristretta Florian Sénéchal 🇫🇷 (Deceuninck – Quick Step) e Matteo Trentin 🇮🇹 (CCC Team).

Fuga di giornata composta da Gilles De Wilde 🇧🇪 (Sport – Vlaanderen Baloise), Alexis Gougeard (Ag2R La Mondiale), Kenny Molly 🇧🇪 (Bingoal – Wallonie Bruxelles), Julien Morice 🇫🇷 (B&B Hotels – Vital Concept) e i nostri Alexander Konychev 🇮🇹 (Mitchelton – Scott), Leonardo Basso 🇮🇹 (INEOS Grenadiers) e l’ex campione del mondo Mark Cavendish 🇬🇧 (Team Bahrain – McLaren) che al traguardo scoppia in lacrime in quella che potrebbe rappresentare la sua ultima corsa da professionista.

La fuga prende ampio margine con un vantaggio di 7’30” con il gruppo che alza il ritmo sotto l’impulso della Trek – Segafredo, Team Jumbo – Visma e Alpecin – Fenix.

A 60 km dall’arrivo la corsa esplode grazie agli attacchi di Mathieu Van der Poel 🇳🇱 e Wout van Aert 🇧🇪; successivamente si sgancia un gruppetto formato da Florian Vermeesch 🇧🇪 (Lotto – Soudal), Alexis Gougeard 🇫🇷 (Ag2R La Mondiale), Matteo Trentin 🇮🇹 (CCC Team), Sep Vanmarcke 🇧🇪 (EF Pro Cycling), Stefan Küng 🇨🇭 (Groupama – FDJ), Mike Teunissen 🇳🇱 (Team Jumbo – Visma), Luke Rowe 🇬🇧 (INEOS Grenadiers), Mads Pedersen 🇩🇰 (Trek -Segafredo) e Gianni Vermeersch 🇧🇪 (Alpecin – Fenix).

Sul Kemmelberg attacca van Aert seguito da Van der Poel, Alberto Bettiol 🇮🇹 e Florian Sénéchal 🇫🇷; nel successivo tratto in pianura rientrano sulla testa della corsa Kasper Asgreen 🇩🇰 e Yves Lampaert 🇧🇪 (Deceuninck – Quick Step), John Degenkolb 🇩🇪 (Lotto – Soudal) e Dylan Teuns 🇧🇪 (Team Bahrain – McLaren).

Bettiol ci prova due volte ad anticipare i suoi avversari prima a 5 km dal traguardo e poi ai meno 2; van Aert sul secondo attacco non si muove e Van der Poel non va a chiudere.

Pedersen capisce che se vuole vincere si deve muovere in prima persona riuscendo a rientrare all’interno dell’ultimo chilometro imponendosi così in volata.

All’arrivo van Aert accusa Van der Poel di aver non aver collaborato correndogli contro:  “Apparentemente voleva che perdessi piuttosto che vincere lui stesso. Potrebbe aver dimenticato che ho già vinto molto e che ad un certo punto posso anche rischiare di non vincere. Ora nessuno di noi ha vinto niente.

La risposta del campione d’Olanda non tarda ad arrivare: “In realtà penso che sia una strana reazione da parte di Wout. Era uno dei migliori corridori in quel gruppo di testa. Se attacca, ovviamente devo rispondere. Altrimenti poi diranno in squadra ‘perché hai lasciato scappare quegli uomini?’ Penso che sia un po’ ridicolo dire che corro per farlo perdere. Corro sempre per vincere.

Accadde Oggi: Capolavoro di Vincenzo Nibali sulle pietre della Roubaix

La quinta tappa del Tour de France 2014 presenta una frazione di 155 km con partenza da Ypres, cittadina belga tristemente conosciuta per l’uso di armi chimiche durante la seconda guerra mondiale, e arrivo ad Arenberg Porte du Hainaut dove nel 2010 vinse sullo stesso arrivo il norvegese Thor Hushovd. Lungo il percorso che passa da Wevelgem e Roubaix, il gruppo affronterà diversi settori in pavè che caratterizzano la classica per eccezione delle pietre la Paris – Roubaix:

  • Gruson à Carrefour de l’Arbre
  • Ennevelin à Pont-Thibault
  • Bersée
  • Sars-et-Rosiéres à Tilloy-les-Marchiennes
  • Brillon à Warlaing
  • Wandignies-Hamage à Hornaing
  • Helésmes à Wallers

9 LUGLIO 2014. Nibali sfoggia la maglia gialla conquistata a Sheffield con 2″ di vantaggio su Alberto Contador (Tinkoff – Saxo) e Christopher Froome (Team Sky), mentre i favoriti della frazione sono senza dubbio Peter Sagan (Cannondale) e Fabian Cancellara (Trek Factory Racing); da non sottovalutare il polacco e futuro campione del mondo Michal Kwiatkowski (Omega Pharma – Quick Step) e Greg Van Avermaet (BMC Racing Team). Tanta pioggia, sul percorso, che rende impraticabili due dei nove settori storici come un tratto di Mons-en-Pévèle e Orchies à Beuvry-la-Forêt.

LA RICOGNIZIONE DELLO SQUALO. In Aprile l’Astana Pro Team, in concomitanza con le classiche delle Ardenne, organizza una ricognizione sui tratti in pavè che interessano la frazione del Tour; Nibali è affiancato dai comapagni Jakob Fuglsang, Lieuwe Westra, Tanel Kangert e Andrey Grivko. “Non ho mai partecipato alla Roubaix!!! Le sue pietre sono nettamente più difficili da affrontare rispetto a quelle dell’Eneco Tour”. Questa la sentenza dello Squalo che dalla sua parte sa di poter contare sulla grande abilità nella guida del mezzo.

FUGA DI GIORNATA. La fuga di giornata è composta da Tony Martin (Omega Pharma – Quick Step), Tony Gallopin (Lotto Belisol), Marcus Burghardt (BMC Racing Team), Rein Taaramäe (Cofidis, Solutions Credits), Simon Clarke e Matthew Hayman (Orica GreenEDGE), Samuel Dumoulin (AG2R La Mondiale) e proprio Westra.

CADE FROOME. Froome inizia la sua complicatissima giornata con una caduta che lo coinvolge dopo appena 29 km di corsa.

PRIMO SETTORE DI PAVE’. Il gruppo entra nel primo settore quello di Gruson à Carrefour de l’Arbre ad alta velocità e in molti non riescono a tenere il passo. Una nuova caduta coinvolge Froome che questa volta lascia intravedere tanta sofferenza; il ritiro è praticamente una decisione sofferta ma naturale visto le quattro cadute in un mese che l’hanno coinvolto.

CONTADOR E VALVERDE SI STACCANO.  Il gruppo procede ad alta velocità e l’imbocco dei settori è una vera e propria volata per prendere le posizioni in testa al plotone. Gli specialisti “menano” e a pagarne le conseguenze sono Alberto Contador e Alejandro Valverde (Movistar Team) che si staccano senza più rientrare.

LARS BOOM E SEP VANMARCKE ATTACCANO.  Con il gruppo sempre più ridotto all’osso il duo della Belkin Lars Boom e Sep Vanmarcke rompono gli indugi e attaccano; incredibilmente Sagan e Cancellara non riescono a stare sulle ruote degli attaccanti che vengono raggiunti dal fuggitivo della prima ora Westra che si traina Fuglsang e Nibali. La lucidità di Vincenzo è disarmante; doma le pietre come un veterano e ben presto si ritrova a giocarsi una tappa che non rientra nelle sue caratteristiche.

BOOM VINCE E CONTADOR AFFONDA. Vanmarcke fora e Westra termina il suo lavoro. In testa sull’ultimo tratto allunga Boom e il duo Astana Nibali – Fuglsang decide di non seguire l’olandese ma di amministrare l’enorme vantaggio che si sono costruiti sulle pietre. Boom vince meritatamente la tappa e Vincenzo si piazza terzo; un risultato che alla vigilia nessuno si sarebbe mai immaginato. Valverde taglia il traguardo con un ritardo dalla maglia gialla di con un ritardo di 2’09”; affonda Contador che perde ben 2’35”.

Paris – Roubaix (1.UWT): Philippe Gilbert “monumentale”!!!

Gilbert
Philippe Gilbert

Philippe Gilbert (Deceuninck – Quick Step) vince l’edizione numero 117 della Paris – Roubaix (1.UWT) battendo in volata il tedescone del Team Katusha – Alpecin Nils Politt; per il belga si avvera il sogno di poter vincere a Roubaix e di aggiungere nel suo ricco palmares l’ennesima “monumento” della sua carriera.

Gara di grandissimo prestigio e come ogni anno i tentativi di fuga non mancano a partire già dal primo chilometro; l’azione giusta ma anche molto pericolosa per i big la tentano Alexis Gougeard (Ag2r La Mondiale), Michael Schar (CCC Team), Damien Gaudin (Total Direct Energie), Frederik Frison (Lotto – Soudal), Bert Van Lerberghe (Cofidis, Solutions Credits), Jorge Arcas (Movistar Team), Frederik Backaert (Wanty – Groupe Gobert) e Kris Boeckmans (Vital Concept – B&B Hotels) ai quali si aggiungono Maciej Bodnar (BORA – Hansgrohe), Kamil Gradek (CCC Team), Jasper Philipsen, Marco Marcato (UAE Team Emirates), Pascal Eenkhorn (Team Jumbo – Visma), Edward Theuns (Trek – Segafredo), Matti Breschel (EF Education First Pro Cylcing Team), Politt, Marco Haller (Team Katusha – Alpecin), Tim Declercq, Yves Lampaert (Deceuninck – Quick Step), Adrien Petit (Total Direct Energie), Matteo Trentin (Mitchelton – Scott), Stefan Küng (Groupama – FDJ), Davide Ballerini (Astana Pro Team), Reinardt Janse van Rensburg (Team Dimension Data), Cees Bol (Team Sunweb), Michaël Van Stayen (Roompot – Charles). La presenza del Campione Europeo mette in allarme il gruppo dei migliori ma purtroppo Trentin fora ed è costretto a rialzarsi.

Il plotone annulla l’azione ma nel settore #23 di pavè piccola disavventura per Oliver Naesen e Peter Sagan che rimangono leggermente attardati causa una caduta di alcuni ciclisti; i due rientreranno grazie ai compagni di squadra mentre resta appiedato Alexander Kristoff che esce fuori dai giochi per due forature. Si arriva alla Foresta di Aremberg con un gruppo già scremato e nel tratto di pavè più famoso fora Wout Van Aert che perde più di un minuto; il belga nella foga per rientrare in gruppo cade in curva ma prontamente si rialza e mette in “campo” tutto il suo talento nei settori in pietra e dopo un lungo e dispendioso inseguimento rientra nel gruppo dei big.

La svolta della corsa arriva con il settore #16 Warlaing à Brillon (km 185 – 2,4 km) *** momento in cui dal gruppo si sganciano Politt, Sagan e Gilbert che in pochissime pedalate riprendono Wesley Kreder, Cyril Lemoine, Nathan Van HooydoonckAnthony Turgis e Rudiger Selig; non tarda la contromossa di Van Aert che insieme a Sep Vanmarcke riesce a rientrare sulla testa della corsa. Gli attaccanti trovano subito un buon accordo e il loro vantaggio supera il minuto di vantaggio sul gruppo degli inseguitori con Greg Van Avermaet che si danna l’anima. A  km dall’arrivo ci prova Gilbert, Lampaert crea il buco, ma Sagan e Politt sono bravissimi a rientrare sull’ex Campione del Mondo di Valkenburg. Sul Carrefour de l’Arbre (km 242,5 – 2,1 km) ***** tira il gruppo a velocità sostenuta Lampaert che si sacrifica per il suo capitano, ma Sagan anche questa volta si fa trovare pronto. Si stacca Van Aert che paga le fatiche che gli hanno permesso ben due volte di rientrare sul gruppo.

Ai meno 15  dall’arrivo si muove Politt seguito a ruota da Gilbert; è l’azione giusta con Sagan che ha finito la benzina, Vanmarcke alle prese con un problema al cambio e Lampaert che protegge il vallone. La coppia al comando collabora alla grande mentre dietro non ci sono più forze per organizzare l’inseguimento. Volata a due nel velodromo di Roubaix con Gilbert che vince piazza la stoccata decisiva e che finalmente può tagliare il traguardo davanti ad un bravissimo Politt; terzo Lampaert. Nessuna volata tra Vanmarcke e Sagan che si piazzano rispettivamente quarto e quinto.

Trionfo per la Deceuninck che nei primi 10 piazza ben 4 uomini.

 

Paris – Roubaix (1.UWT)

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Roubaix Arrivo

 

Tour Cycliste International du Haut Var (2.1), Stage 1: Vittoria di Sep Vanmarcke

vanmarcke
Sep Vanmarcke

Vittoria d’autore nella prima tappa del Tour Cycliste International du Hut Var (2.1); il belga Sep Vanmarcke (EF Education First) ha regolato allo sprint un gruppetto che si è avvantaggiato in un finale molto tecnico e tortuoso che ha vissuto degli attacchi di Lilian Calmejane (Direct Energie) e Romain Bardet (Ag2R La Mondiale) che hanno tento il forcing all’interno dell’ultimo chilomentro. Sep allo sprint ha preceduto il transalpino Julien El Fares (Delko Marseille Provence) e il nostro Giulio Ciccone (Trek – Segafredo).

 

Tour Cycliste International du Hut Var (2.1)

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