Le Tour de France 🇫🇷 (2.UWT), Stage 18: Doppietta INEOS Grenadiers. In gruppo nessun attacco ad eccezione del solito Landa.

Michal Kwiatkowski e Richard Carapaz (Photo: ASO/Alex Broadway)

Una tappa, la diciottesima del Tour de France 🇫🇷 (2.UWT), che vede il dominio assoluto dell’ INEOS Grenadiers e che si decide al photofinish in un finale toccante che vede protagonisti Michal Kwiatkowski 🇵🇱 e Richard Carapaz 🇪🇨 parlare molto tra di loro e lasciare al caso il vincitore di giornata.

L’ex campione del mondo di Ponferrada si aggiudica così la tappa con Carapaz che si consola con la Maglia a Pois.

In gruppo il solito copione con i big tutti a ruota della Maglia Gialla Primoz Roglic 🇸🇮 (Team Jumbo – Visma) che non fa altro che amministrare il vantaggio che ha in classifica generale.

Sulla Montée du plateau de Gléries l’unico ad attaccare, nel bene e nel male, è Mikel Landa 🇪🇸 (Team Bahrain – McLaren) che sulla strada troverà il solito incredibile Damiano Caruso 🇮🇹 e Pello Bilbao 🇪🇸 che risulteranno fondamentali per il basco per guadagnare posizioni su Adam Yates 🇬🇧 (Mitchelton – Scott) e Rigoberto Uran 🇨🇴 (EF Pro Cycling).

Landa viene ripreso da gruppo dei migliori tirato da un grandioso Wout van Aert 🇧🇪 che si piazza terzo vincendo la volata sull’arrivo di La Roche sur Foron.

Le Tour de France 🇫🇷 (2.UWT), Stage 17: Il Team Bahrain McLaren fa la corsa ma sul più bello mancano le gambe a Mikel Landa. Tappa a Miguel Angel Lopez. Primoz Roglic sempre in giallo.

Miguel Angel Lopez (Photo: Getty Image)

Il Col de la Madeleine e il Col de la Luze dovevano smuovere le acque di questa edizione del Tour de France 🇫🇷 (2.UWT) e il lavoro svolto dal Team Bahrain – McLaren lasciava presagire ad un Mikel Landa 🇪🇸 pronto a dare battaglia; ma così purtroppo per il basco le gambe sono mancate nel momento più importante.

Fuga numerosa in testa al gruppo con la presenza tra gli altri dei soliti noti Julian Alaphilippe🇫🇷 (Deceuninck – Quick Step), Richard Carapaz 🇪🇨 (INEOS Grenadiers), Gorka Izagirre 🇪🇸 (Astana Pro Team) e Daniel Martin 🇮🇪 (Israel Start – Up Nation).

Il gruppo in un primo momento lascia fare ma sono gli uomini di Landa che tengono la fuga a distanza di sicurezza.

Sul Col del la Madeleine è Wout Poels 🇳🇱 a fare l’andatura con il gruppo che perde già tantissimi pezzi.

Il “dramma sportivo” si materializza però sull’ultima salita; a Landa restano due uomini Pello Bilbao 🇪🇸 che dà una bella scremata al gruppo e Damiano Caruso 🇮🇹, autore fin qui di un Tour eccezionale.

L’azione dei ragazzi di Landa è di quelle importanti a tal punto che Primoz Roglic 🇸🇮 (Team Jumbo – Visma) per la prima volta vede staccarsi tutti i suoi gregari ad eccezione di Sepp Kuss 🇺🇸.

In testa alla corsa resta da solo Carapaz che ad un certo punto è lì a 10″ secondi dal gruppo ma incredibilmente la sua azione riprende vigore quando si accorge che nel gruppo inseguitore i big sono disposti non più in fila indiana ma occupano l’intera sede stradale.

La testa del gruppo la prende David de la Cruz 🇪🇸 (UAE Team Emirates) che con poche pedalate alza il ritmo con la conseguente crisi di Landa che incredibilmente si stacca.

Ad attaccare è Kuss grazie ad un buco del suo capitano Roglic ma Miguel Angel Lopez 🇨🇴 sta troppo bene per lasciarsi sfuggire l’occasione di vincere la tappa e rosicchiare secondi nei confronti di tutti.

La pedalata del colombiano nel tratto più difficile della salita fa la differenza; taglia il traguardo acciuffando il terzo posto in classifica generale e rifilando a Roglic 15″ e a Tadej Pogacar 🇸🇮 30″.

Cede nel tratto finale un buono Richie Porte 🇦🇺 (Trek – Segafredo) che ha cercato in tutti i modi di restare in scia della maglia gialla.

Landa accuserà all’arrivo 1’20” di ritardo mentre Rigoberto Uran 🇨🇴 (EF Pro Cycling) di minuti ne perde 2.

Le Tour de France 🇫🇷 (2.UWT), Stage 16: Trionfo di Lennard Kamna.

Lennard Kamna (Photo ASO/Alex Broadway)

Lennard Kamna 🇩🇪 (BORA – hansgrohe) vince la sedicesima tappa del Tour de France 🇫🇷 (2.UWT) regalando finalmente alla sua squadra una vittoria più che meritata con una bella azione nel finale staccando i suoi compagni di fuga.

Fuga corposa che vede la presenza tra gli altri di Julian Alaphilippe 🇫🇷 (Deceuninck – Quick Step), Richard Carapaz 🇪🇨, Andrey Amador 🇨🇷 e Pavel Sivakov 🇷🇺 (INEOS Grenadiers), Matteo Trentin 🇮🇹 e Simon Geschke 🇩🇪 (CCC Team) e Pierre Rolland 🇫🇷 (B&B Hotels – Vital Concept p/b KTM).

Il gruppo lascia fare con un ritardo che molto presto supera i 10 minuti.

Sul Montèe de Saint Nizier du Moucherotte a fare la differenza è Carapaz che riesce a staccare Alaphilippe ma si porta dietro Kamna che in prossimità dello scollinamento saluta il vincitore del Giro 2019 e si invola verso la vittoria sull’arrivo di Villard de Lans.

Il gruppo procede tranquilli fino all’inizio del muro finale quando sia muove prima Tadej Pogacar 🇸🇮 (UAE Team Emirates) e successivamente Miguel Angel Lopez 🇨🇴 (Astana Pro Team).

Primoz Roglic 🇸🇮 (Team Jumbo – Visma) non si lascia sorprendere insieme a Mikel Landa 🇪🇸 (Team Bahrain – McLaren) e Richie Porte 🇦🇺 (Trek – Segafredo) che si incollano sulle ruote della maglia gialla.

Tour de Pologne 🇵🇱 (2.UWT), Stage 3: Richard Carapaz 🇪🇨 vince sull’arrivo di Bielsko – Biala e diventa il nuovo leader della corsa.

Ancora una volta lo lasciano andare via come se non avesse vinto in carriera un Giro d’Italia; come successe già a Montevergine di Mercogliano nell’edizione 2018 della “corsa rosa”. Anche sull’arrivo di Bielsko – Biala Richard Carapaz 🇪🇨 (Team Ineos) vince la terza tappa del Tour de Pologne 🇵🇱 (2.UWT) scattando all’interno dell’ultimo chilometro.

Quentin Jauregui 🇫🇷 (Ag2R La Mondiale), Kamil Gradek 🇵🇱 (CCC Team) e Patryk Stosz 🇵🇱 (Polonia) assieme a Taco Van der Hoorn 🇳🇱 (Team Jumbo – Visma) formano il gruppetto degli attaccanti che si forma dopo pochi chilometri dal via; il loro vantaggio non supera mai i tre minuti. A 42 km dall’arrivo in testa resta il solo Van der Hoorn che cambia il ritmo sulla salita di Przegibek; dal gruppo fuoriesce Tomasz Marczinsky 🇵🇱 (Lotto – Soudal) ma la sua zione dura pochissimo.

A 28 km dall’arrivo a muoversi è Nathan Haas 🇦🇺 (Cofidis, Solutions Credits) che in poche pedalate riprende Van der Hoorn tentando così l’azione in solitaria. L’azione dell’australiano si esaurisce all’ultimo passaggio del circuito finale con il gruppo tirato a grande velocità dalla Deceuninck – Quick Step che si alterna in testa al gruppo con la BORA – hansgrohe. La strada verso l’arrivo sale già a 2 km dall’arrivo con i big che si controllano e fanno partire Carapaz che studia tutto al centimetro e va a vincere la tapa resistendo al rientro di Diego Ulissi 🇮🇹 (UAE Team Emirates) e Rudy Molard 🇫🇷 (Groupama – FDJ).

Il sudamericano del Team Ineos è il nuovo leader della corsa.

Giro d’Italia: il via dell’edizione 2020 dalla Sicilia con una crono a Palermo. In totale 4 frazione nell’isola. Possibile presentazione il 29 Giugno.

Giro Italia

Il 3 Ottobre 2020, una data decisamente insolita, prenderà il via dell’edizione 2020 del Giro d’Italia; la partenza non avverrà più in Ungheria ma dalla Sicilia. Il coronavirus impone pochissimi spostamenti e comunque sarà da monitorare la la curva epidemiologica nel nostro paese e i protocolli di sicurezza che al momento non sembrano così chiari.

Il Giro partirà da Palermo con una breve cronometro e non da Monreale, come riportato sulle colonne de “La Repubblica” , indiscrezione che trova diverse conferme; le tappe di Agrigento, Etna e Villafranca Tirrena manterranno la loro collocazione con il loro percorso originale.

La prima frazione è ormai evidenziata dal fenomeno belga Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick Step) che potrebbe essere la prima maglia rosa, la più giovane di sempre. In “casa” Italia al via Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo) affiancato da Giulio Ciccone; presente anche il palermitano Giovanni Visconti capitano unico della siciliana Vini Zabù -KTM. Richard Carapaz (Team Sky), il campione uscente, punterà con decisione alla corsa rosa che vede tra i protagonisti anche il danese Jakob Fuglsang (Astana Pro Team). Startlist che prenderà forma con l’inizio vero e proprio della stagione.

Per la Sicilia si tratta della nona partenza, la prima nel 1930 proprio da Messina. La presentazione potrebbe essere fissata per il 29 di Giugno.

Tour Colombia 2.1 (2.1), Stage 4: Sergio Higuita vince a Santa Rosa de Viterbo. Il colombiano è il nuovo leader della corsa.

Sergio Higuita
Sergio Higuita (foto: Tour Colombia)

A Santa Rosa de Viterbo è il colombiano Sergio Higuita (EF Pro Cycling) a vincere la quarta tappa del Tour Colombia 2.1 (2.1) battendo allo sprint Egan Bernal (Team Ineos) e Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step), diventando il nuovo leader della corsa.

La fuga di giornata parte pochi chilometri dopo lo start ufficiale ed è composta da Simon Pellaud (Androni Giocattoli – Sidermec), Etienne Van Empel (Vini Zabù – KTM), Eduardo Corte (Canels), Kristian Yustre (Team Illuminate), Omar Mendoza (Colombia Tierra de Atletas), Sebastián Castaño (Orgullo), Lauro Moro (Brasile); il loro vantaggio massimo arriva a toccare i 3’50”.

Il gruppo tiene sotto controllo la fuga e ne neutralizza l’azione quasi ai mano 10 dall’arrivo con il Team Ineos che detta il ritmo ma è l’azione di Richard Carapaz che fa la selezione in gruppo in cima all’Alto Malterias; nel gruppetto dei migliori sono presenti Bernal insieme ad Alaphilippe, Fabio Aru (UAE Team Emirates), Daniel Felipe Martinez, Jhonatan Caicedo, Miguel Eduardo Florez, Esteban Chaves (Colombia) e il norvegese Torstein Træen (Uno – X).

Prova a partire lungo il solito Juan Sebastian Molano, che ha tenuto bene in salita, ma la sua sortita viene annullata subito quando parte Higuita in contropiede resistendo la ritorno di Bernal e Alaphilippe.

Caicedo chiude in quarta posizione ma perde la maglia di leader.

 

Tour Colombia 2.1 (2.1)

Stage 4 >> Paipa – Santa Rosa de Viterbo (168,6 km) > Ordine Arrivo

Tour Colombia Tappa 4 Arrivo

Classifica Generale

Tour Colombia Tappa 4 Generale

UCI Road World Championship Yorkshire 2019: Mads Pedersen trionfa ad Harrogate!!!

Mads Pedersen

Una di quelle giornate che nessun ciclista si augura mai di affrontare con tanta acqua e freddo ma che resteranno nella memoria di tutti gli appassionati del ciclismo; la prova su strada Elite dell’UCI Road World Championship mette a dura prova il fisico e la mente di ogni ciclista a prescindere dalle condizioni climatiche. Ieri abbiamo assistito ad una gara ad eliminazione che ha premiato un talento del ciclismo mondiale il 23enne Mads Pedersen che si laurea così Campione del Mondo battendo allo sprint un sontuoso Matteo Trentin e un sorprendente Stefan Küng.

La prova non inizia nel migliore dei modi con tantissima pioggia che rende difficile stare in sella e proprio per motivi di sicurezza gli organizzatori riducono il chilometraggio di una ventina di km tagliando due importanti salite del tratto in linea.

La fuga di giornata è composta da 11 atleti Richard Carapaz (Ecuador), Jonas Koch (Germania), Jan Polanc (Slovenia), Nairo Quintana (Colombia), Primoz Roglic (Slovenia), Maciej Bodnar (Polonia), Silvan Dillier (Svizzera), Magnus Cort Nielsen (Danimarca), Alex Howes (Stati UnitiHugo Houle (Canada) e Petr Vakoc (Repubblica Ceca); il vantaggio supera immediatamente i due minuti e ai piedi di Cray Hill aumenta fino ad arrivare a 4’40”. Il gruppo è tirato dall’Australia che grazie al lavoro di Rohan Dennis riesce a limitare i danni riportandosi a circa 1’35” all’ingresso del circuito finale.

Il primo colpo di scena avviene proprio in questo momento della corsa con Philippe Gilbert (Olanda) che si ritrova coinvolto in una caduta nelle retrovie del gruppo; a suo aiuto arriva Remco Evenepoel che si mette a completa disposizione ma in testa al gruppo prima forza l’andatura la Danimarca e poi in maniera sorprendente, forse anche no, il Belgio stesso. Gilbert sarà cosi costretto al ritiro insieme al suo giovane e volenteroso compagno di stanza e team.

A 60 km dall’arrivo dal gruppo attaccano Stefan Kung e Lawson Craddock ma la loro azione non prende mai piede fino al rientro di Mike Teunissen, Gianni Moscon e Mads Pedersen. Nel gruppo l’unico a capire che è arrivato il momento di attaccare è il solito Mathieu Van der Poel seguito da Matteo Trentin che non gli lascia mai un metro; i due rapidamente rientrano sulla testa che nel frattempo perde la presenza sia di Teunissen che di Craddock. La corsa è decisa con i cinque uomini in testa che superano il traguardo avviandosi all’ultima tornata.

Super colpo di scena ai meno 10 km dall’arrivo con Van der Poel che va in crisi di fame e si pianta in maniera clamorosa; restano in 4 davanti con Moscon che fatica a tenere il ritmo e Pedersen che perde di poco le ruote di Kung e Trentin sull’ultimo strappo ma riesce a rientrare immediatamente appena la strada spiana.

Volata a tre sull’arrivo con Trentin che veste i gradi del favorito e lancia la sua volata ai meno 200 metri ma Pedersen ne ha di più e vince con merito il Mondiale. Quarto il nostro Moscon. Dal gruppo esce troppo tardi Peter Sagan (Slovacchia) che si piazza quinto davanti a Michael Valgren che testimonia il grande lavoro della nazionale danese. La volata del gruppo è vinta dal solito Alexander Kristoff (Norvegia).

 

UCI Road World Championship Yorkshire 2019 – Men Elite

One Day Race >> Leeds –  Harrogate (260,7 km) > Ordine Arrivo

Mondiale arrivo

CicloMercato: Carapaz potrebbe restare in Movistar. Dennis in CCC Team già ad Agosto. Possibile ritorno in Astana per Landa?

quintana

La prima finestra di CicloMercato apre ufficialmente  giovedì 1 agosto; gli ultimi rumors che arrivano sono quelli del passaggio immediato di Rohan Dennis dalla Bahrain – Merida Pro Cycling Team, rapporto ormai usurato dopo il ritiro dell’australiano dal Tour, per approdare al CCC Team. Un colpo che in prospettiva futura mette in difficoltà la squadra che come già annunciato perderà Vincenzo Nibali e il fratello Antonio che andranno alla Trek – Segafredo. Le voci di Mikel Landa alla Bahrain si stanno raffreddando con il basco che non fà un discorso di soldi ma di progetto tecnico; per Mikel si è mossa sottotraccia l’Astana Pro Team per quello che sarebbe in gradito e clamoroso ritorno con i kazaki che guardano da vicino le mosse intorno a Jakob Fuglsang . Tra l’altro Landa, presidente,  conferma che l’Euskadi il prossimo anno prenderà la licenza Professional. In Movistar trovato il sostituto che sarà Enric Mas mentre la posizione di Richard Carapaz si sta delineando con la permanenza che diventa la prima opzione del ciclista ecuadoregno.

Tornando alle ufficialità ricordiamo il passaggio di Nairo Quintana all’Arkèa – Samsic, Guillaume Martin alla Cofidis, Tiesj Benoot al Team Sunweb e di Camilo Ardila all’UAE Team Emirates. Quest’ultima è molto interessata a Maximiliano Richeze e a Davide Formolo.

Warren Barguil è sempre più intenzionato a prolungare il suo contratto in Arkèa; i francesi vedono sempre più in Nacer Bouhanni per il dopo Andrè Greipel. Nessuna novità sul futuro di Elia Viviani che comunque resta accostato alla Cofidis insieme a Fabio Sabatini.

Scontata la squalifica torna in gruppo Davide Appollonio che ha firmato per l’Amore&Vita – Prodir.

Giro d’Italia (2.UWT), Stage 18: Damiano Cima trionfa a Santa Maria di Sala.

Cima
Damiano Cima

Ennesima fuga vincente al Giro d’Italia (2.UWT) che ieri sull’arrivo di Santa Maria di Sala vede la vittoria di Damiano Cima (Nippo – Vini Fantini – Faizanè) che firma la vittoria più importante della sua carriera.

Fuga di giornata composta da Cima, Nico Denz (Ag2R La Mondiale) e Mirco Maestri (Bardiani – CSF); il gruppo ai tre in testa alla corsa concede al massimo 6 minuti in prossimità dell’unico GPM di giornata di Pieve d’Alpago. La situazione resta invariata fino ai meno 50 km dall’arrivo con il vantaggio che risale a 4′ con il gruppo che si organizza con la BORA – hansgrohe.

Il gap cala vertiginosamente sotto il minuto e tutto lascia presagire ad un ricongiungimento negli ultimi chilometri della tappa; davanti i tre smettono di collaborare. All’interno dell’ultimo km Maestri si ferma e ci prova Denz che si porta dietro Cima mentre il gruppo ormai è in scia. Cima non desiste e salta a doppia velocità Denz e resiste al rientro di Pascal Ackermann che si deve accontentare della seconda piazza e della Maglia Ciclamino strappata ad Arnaud Démare; chiude il podio di giornata Simone Consonni (UAE Team Emirates).

Richard Carapaz (Movistar Team) conserva senza problemi la Maglia Rosa.

 

Giro d’Italia (2.UWT)

Stage 18 >> Valdaora – Santa Maria di Sala (222 km) > Ordine Arrivo

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Giro d’Italia (2.UWT), Stage 17: Ad Anterselva arriva ancora la fuga. Prima vittoria da pro per Nans Peters. Carapaz e Landa guadagnano su Nibali e Roglic

Peters
Nans Peters

Prima vittoria da professionista per Nans Peters (Ag2R La Mondiale) che sul traguardo di Anterselva, diciassettesima tappa del Giro d’Italia (2.UWT), porta a termine la fuga di giornata con un bellissimo attacco negli ultimi chilometri.

Fuga di giornata come sempre numerosa e che prende vita sin dai primi metri di gara. 18 gli uomini che la compongono: Amaro Antunes e Victor de la Parte (CCC Team), Andrea Vendrame e Fausto Masnada (Androni Giocattoli – Sidermec), Bob Jungels (Deceuninck – Quick Step), Chris Hamilton e Esteban Chaves (Mitchelton – Scott), Davide Formolo (BORA – hansgrohe), Gianluca Brambilla e Nicola Conci (Trek – Segafredo), Jan Bakelants (Team Sunweb), Tanel Kangert (EF Education First Pro Cycling Team), Koen Bouwman (Team Jumbo – Visma), Krists Neilands (Israel Cycling Academy), Mirco Maestri (Bardiani – CSF), Nans Peters, Thomas De Gendt (Lotto – Soudal) e Valerio Conti (UAE Team Emirates); la loro azione prende immediatamente piede con il vantaggio che sale a 7 minuti.

Sul Passo della Mendola è Bakelants ad allungare e a tentare la sortita in solitaria; il belga resta allo scoperto e scollina primo anche ad Elvas; la sua azione si esaurisce sul Terento. Nel gruppo Maglia Rosa si viaggia regolare.

A 14 km dall’arrivo parte Peters e la sua azione è irresistibile; nulla da fare per Chaves e compagnia perchè il ciclista francese aumenta metro dopo metro il suo vantaggio anche sull’ultima salita. Il gruppo affronta Anterselva con il forcing di Jan Hirt (Astana Pro Team) che fa andare fuori giri un confuso Miguel Angel Lopez che prima si stacca e poi rientra. A muoversi è Mikel Landa (Movistar Team) che in poche pedalate prende un buon margine stroncando la resistenza del buon Hugh Carthy; le facce di Vincenzo Nibali (Bahrain – Merida Pro Cycling Team) e di Primoz Roglic non sono quelle dei giorni migliori e Richard Carapaz se ne accorge e segue immediatamente l’attacco di Lopez.

Nel frattempo Peters trionfa sulla pista di Biathlon di Anterselva rifilando 1’34” a Chaves e 1’51” a Formolo e Masnada. Landa guadagna 19″ sul gruppetto Nibali/Roglic mentre sono 9 i secondi guadagnati dalla Maglia Rosa.

 

Giro d’Italia (2.UWT)

Stage 17 >> Commezzadura – Anterselva (181 km) > Ordine Arrivo

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