Giro d’Italia (2.UWT), Stage 12: Arriva la fuga e la prima vittoria tra i Pro per Cesare Benedetti. Jan Polanc nuova Maglia Rosa.

benedetti
Cesare Benedetti

Una giornata dedicata a loro, loro che sono i primi a tirare e gli ultimi a mollare. Cesare Benedetti (BORA – hansgrohe) è l’icona del gregario sempre pronto ad aiutare il proprio capitano in qualsiasi situazione. La dodicesima tappa del Giro d’Italia (2.UWT) è finalmente il suo giorno.

Si parte da Cuneo e subito dopo la partenza si susseguono scatti e controscatti per “portare” via la fuga; ci riescono in 25: Eddie Dunbar (Team Ineos), Thomas De Gendt (Lotto – Soudal), Jasha Sutterlin (Movistar Team), Francesco Gavazzi, Matteo Montaguti (Androni Giocattoli – Sidermec), Manuele Boaro, Dario Cataldo, (AstanaPro Team), Damiano Caruso (Bahrain – Merida Pro Cycling Team), Luca Covili, Manuel Senni (Bardiani – CSF), Cesari Benedetti (BORA – hansgrohe), Josef Cerny (CCC Team), Eros Capecchi (Deceuninck – Quick Step), Sean Bennett (EF Education First Pro Cycling Team), Tobias Ludvigsson (Groupama – FDJ), Conor Dunne (Israel Cycling Academy), Roger Kluge (Lotto – Soudal), Enrico Gasparotto, Danilo Wyss (Team Dimension Data), Cristian Knees (Team Ineos), Jasha Biermans, Marco Haller (Team Katusha – Alpecin), Jan Bakelants (Team Sunweb) e Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo).

Sul difficilissimo GPM di Montoso il primo a muoversi è De Gendt ma la sua azione non è quella dei giorni migliori; l’arrivo a Pinerolo stuzzica Brambilla, beffato nel 2016 da Moreno Moser, e infatti la sua azione non tarda ad arrivare. Stanno sulle sue ruote Caruso, Dunbar, Cataldo, Polanc e Capecchi; sotto lo striscione del GPM Brambilla incassa i 40pt del !°CAT. sfilando al compagno di squadra Giulio Ciccone la Maglia Azzurra.

Il gruppo in pochi chilometri si sgrana notevolmente con Valerio Conti in difficoltà. Ci prova Rafal Majka a svegliare i big ma successivamente partono forte Miguel Angel Lopez e un poderoso Mikel Landa. I due scollinano il Montoso con un vantaggio di 40″. In discesa davanti rientrano Benedetti e Montaguti ma Polanc è quello più attivo poichè è in odore di Maglia Rosa. Sul San Maurizio è proprio Benedetti che cerca di anticipare ma Brambilla attacca insieme a Capecchi; sul duo azzurro si aggancia Dunbar, seguito da vicino da Caruso.

L’indecisione del trio al comando dà modo a Benedetti di rientrare e di mettere a segno la sua prima vittoria in carriera precedendo in volata Caruso e Dubar. Landa e Lopez guadagnano 29″ su Primoz Roglic e compagnia.

Polanc nuova Maglia Rosa.

 

Giro d’Italia (2.UWT)

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Giro Arrivo

Classifica Generale

Giro Classifica

Ciclismo Cup 2019: le classifiche

ciclismo cup

Al termine della seconda prova della Ciclismo Cup 2019, GP Industria & Artigianato (1.HC), la Neri Sottoli – Selle Italia KTM mantiene la leadership della classifica a squadre grazie al piazzamento nell top10 a Larciano di Giovanni Visconti e alla dodicesima piazza di Simone Velasco.

In forte ripresa l’Androni Giocattoli – Sidermec che piazza nei primi dieci Mattia Cattaneo, Andrea Vendrame e Matteo Montaguti. Male la Nippo – Vini Fantini – Faizanè con Nicola Biagioli unico #OrangeBlue a portare a termine la corsa.

Nulla da fare per la Bardiani – CSF che raccimola 10pt grazie a Lorenzo Rota.

 

Classifica Squadre

  1. Neri Sottoli – Selle Italia – KTM 156 pt
  2. Androni Giocattoli – Sidermec 128 pt
  3. Nippo – Vini Fantini – Faizanè 72 pt
  4. Bardiani – CSF 28 pt

 

Classifica Individuale

Simone Velasco (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM) 68
Mattia Cattaneo (Androni Giocattoli – Sidermec) 51
Nicola Bagioli  (Nippo – Vini Fantini – Faizanè) 50
Andrea Vendrame (Androni Giocattoli – Sidermec) 44
Francesco Gavazzi  (Androni Giocattoli – Sidermec) 38

Marco Tizza: “Settembre il mio mese. In Nippo sto benissimo”

 

Marco Tizza
Marco Tizza

Marco Tizza classe 1992, gran limatore, ruota veloce, specialista delle cosiddette “one day races”, è uno dei protagonisti della stagione 2018 con la maglia della Nippo Vini Fantini – Europa Ovini. E’ mancata solo la vittoria sfuggita per un soffio alla Volta Limburg Classic (1.1), nella quarta tappa della Vuelta a Burgos (2.HC) fino ad arrivare al podio di ieri al Trofeo Matteotti (1.1).

Marco non ha accusato il passaggio di categoria, atleta della ex GM Europa Ovini, “le corse sono più o meno le stesse ma con più qualità rispetto alle corse fatte nella categoria Continental”. La sua stagione parte in sordina ma già a fine marzo è protagonista alla Volta Limburg Classic “sapevo di essere il più veloce del gruppetto ma purtroppo ho preso troppo piano la curva che precede il rettilineo finale, il pavè era bagnato e non ho più avuto lo slancio per poter superare Jan Tratnik (CCC Sprandi Polkowice)”. Sempre al servizio del team Tizza ha saputo ritagliarsi un ruolo importante nel proseguo della stagione “subito dopo il lungo ritiro di Livigno ci siamo presentati alla Volta a Burgos; nella prima tappa non sapevo come rispondevano le gambe dopo tutto il carico di lavoro e nonostante tutto mi sono piazzato quarto dietro a grandi atleti come Francesco Gavazzi (Androni Giocattoli – Sidermec) e Pello Bilbao (Astana Pro Team). La condizione è cresciuta e avevo puntato la tappa di Clunia nella quale io e Nicola Bagioli siamo andati veramente forte ma ci siamo dovuti arrendere ad uno specialista di questi arrivi come Carlos Barbero (Movistar Team)”.

Trofeo Matteotti 2018
Trofeo Matteotti 2018

Settembre è sempre stato per il portacolori #orangeblue un mese particolare ricco di semiclassiche italiane in cui ha sempre ben figurato; al Giro di Toscana – Memorial Afredo Martini (1.1) si è piazzato quinto, undicesimo alla Coppa Sabatini – Gran Premio Città di Peccioli (1.1) vinta dal compagno Juan Josè Lobato. Undicesimo al Memorial Marco Pantani (1.1) e infine terzo ieri al Trofeo Matteotti (1.1) dove ha ceduto ad un super Davide Ballerini e a Giovanni Visconti (Nazionale Italiana). “Settembre è il mese che mi ha sempre visto andare forte, nonostante sia tornato dal Giappone ho subito fatto dei buoni piazzamenti anche se potevo fare sicuramente di più al Pantani”.

 

La stagione sta volgendo al termine ma Marco Tizza valuta positivamente il suo 2018 “qui in Nippo ho trovato un gruppo fantastico dai miei compagni allo staff; mi trovo benissimo”.

 

 

Trofeo Laigueglia: stoccata vincente di Moreno Moser

Moreno Moser
Moreno Moser (ph. Lega Ciclismo)

Moreno Moser (Nazionale Italiana) si aggiudica la 55esima edizione del Trofeo Laigueglia (1.HC), concedendo il bis alla nazionale di Davide Cassani e Marino Amadori dopo la vittoria dello scorso anno in maglia azzurra di Fabio Felline.

Primi chilometri con un passo molto tranquillo fino all’attacco di Julien El Fares (Delko Marseille Provence KTM), Francesco Bettini (D’Amico Utensilnord) e Audun Brekke Fløtten (Team Virtu Cycling); dopo il GPM di Cima Paravenna il vantaggio del terzetto in testa super di poco gli 8 minuti.

In gruppo si muove l’Ag2R La Mondiale nel tentativo di iniziare a chiudere su El Fares che nel frattempo si libera della compagnia dei due compagni di fuga; il forcing dei francesi spezza il gruppo. Partono al contrattacco Clement Chevrier, Silvan Dillier, Hubert Dupont, Quentin Juaregui, Mickael Cherel (Ag2R La Mondiale), Mattia Cattaneo, Marco Frapporti, Francesco Gavazzi, Fausto Masnada, Davide Ballerini (Androni – Sidermec – Bottecchia), Calvin Watson (Aqua Blue Sport) e Davide Gaburro (Amore&Vita – Prodir) che rapidamente riprendono El Fares e si portano in testa alla corsa.

A 50 km dall’arrivo, su Colla Micheri, parte Moreno Moser che riprende il gruppo di testa; dietro è pura bagarre con attacchi e contrattacchi che vedono protagonisti Romain Combaud, Mauro Finetto, Roland Thalmann (Team Vorarlberg Santic), Ben Hermans (Israel Cycling Academy), Matteo Busato (Wilier Triestina – Selle Italia), Nicola Bagioli (Nippo Vini Fantini – Europa Ovini), Gianluca Brambilla (Nazionale Italiana), Paolo Totò (Sangemini – MG.Kvis) e Kasper Asgreen (Team Virtu Cycling).

Ultimo passaggio su Colla Micheri e nuovo forcing della Ag2R La Mondiale ma l’attacco buono è quello di Moser che saluta i compagni di avventura; ritorno alla vittoria dal 2015 nell’ottava tappa del Tour of Austria. Per Moreno si tratta della seconda vittoria a Laigueglia.

Lo sprint dei battuti se l’aggiudica Totò davanti a Busato.

55th Trofeo Laigueglia (1.HC)

One Day Race >> Laigueglia – Laigueglia (203,7 km) > Ordine Arrivo

Trofeo Laigueglia

Francesco Gavazzi: “Stagione 2017 di assoluto livello. Michele e le nostre discussioni sull’Inter. 2018 con la testa al Giro d’Italia”

Francesco Gavazzi
Francesco Gavazzi

Francesco Gavazzi, capitano e uomo d’esperienza dell’ Androni – Sidermec – Bottecchia, è stato protagonista di una stagione molto positiva che lo ha visto sempre con i primi e con il suo team primeggiare nella Ciclismo Cup 2017; Francesco molto gentilmente si è prestato per una breve intervista a noi di GruppoCompatto.

Ciao Francesco, partiamo subito dalla tua ultima corsa disputata in stagione la Presidential Cycling Tour of Turkey (2.UWT) nella quale hai collezionato, oltre al settimo posto nella classifica generale, un podio nella tappa di Selcuk e altre tre top10; come giudichi la tua trasferta turca?

La mia trasferta turca la giudico in modo positivo, un podio più tre top10 di tappa più il settimo posto in generale, con una concorrenza di tutto livello, mi rende molto soddisfatto e credo di aver chiuso in bellezza una stagione di assoluto livello.

La stagione 2017 ti ha visto protagonista con ben 23 top10 e ottimi piazzamenti a ridosso dei migliori come accaduto alla Milano – Sanremo. Cosa è mancato quest’anno per vederti sul gradino più alto del podio?

Stagione 2017 di livello alto che mi ha visto lottare spesso per la vittoria che un pò per sfortuna e in altri casi per la superiorità degli avversari mi è sfuggita, ma come già detto sono molto soddisfatto della mia annata.

Una carriera che ti ha visto protagonista per ben nove stagioni nel World Tour, con Astana e Lampre, condite da tre importanti vittorie nel circuito maggiore alla Vuelta Ciclista al Pais Vasco e Vuelta Espana nel 2008 e al Tour of Bejing nel 2011. Quali di queste tre vittorie è quella più importante della tua carriera?

La vittoria più bella e che ricordo con più entusiasmo è sicuramente quella della Vuelta 2009 nella diciassettesima tappa Solares – Noja nella quale ho battuto avversari di altissimo livello.

GavazziVuelta
La vittoria alla Vuelta Espana 2008 di Francesco Gavazzi

 

Androni – Sidermec -Bottecchia team che ti vedrà capitano anche nel 2018, “capitano autorevole e non autoritario” come ti ha descritto Gianni Savio. Cosa ti aspetti dal 2018 che vi vedrà protagonisti anche al Giro d’Italia?

Il team Androni quest’anno ha fatto una stagione di grande livello soprattutto per come abbiamo corso compatti e uniti in tutte le corse. La vittoria della Ciclismo Cup 2017, obiettivo stagionale del team, è la dimostrazione del lavoro profuso da tutti; il Giro 2018 sarà una grande vetrina per tutti noi che ci faremo notare in tuttele frazioni per portare a casa una tappa.

Sei stato, in Lampre, compagno di Michele Scarponi. Un ricordo di Michele.

MICHELE manca a tutti nel gruppo, sempre pronto a ridere e a scherzare con chiunque; io e lui avevamo una passione in comune l’Inter e spesso le nostre chiaccherate riguardavano proprio il calcio…finiva sempre i discorsi dicendo “Amala Sempre”.

Sono ormai 12 anni di professionismo; il ciclista più forte che hai avuto in squadra e quello più forte in gruppo.

Il ciclista più forte in gruppo è Alberto Contador, mentre tra i miei compagni non saprei scegliere. Tanti fortissimi e dalle caratteristiche diverse come Alessandro Ballan, Damiano Cunego, Marzio Bruseghin, Alexander Vinokourov, Fabio Aru, Vincenzo Nibali, Alessandro Petacchi; tutti grandi campioni.

Francesco cosa pensi del ciclismo fatto di computerini, watt, radioline? Secondo te hanno limitato nel corso degli anni l’imprevedibilità in corsa?

Io sono a favore della radioline in corsa e pure dei potenziometri e computerini. Non credo che siano le innovazioni a limitare la fantasia e l’imprevedibilità di noi ciclisti, Contador all’ultima Vuelta ne è la prova; il ciclismo moderno ha avuto un grande livellamento, la qualità generale in gruppo è molto aumentata e fare la differenza diventa sempre più difficile rispetto ai decenni scorsi. E’ semplicemente un’evoluzione del ciclismo.