Un Gran Piemonte (1.HC) che si preannuncia davvero impegnativo!!! L’edizione 2019 vedrà protagonisti i scalatori che si daranno battaglia su una delle salite più famose in Italia, teatro di una rimonta di altri tempi messa a segno da Marco Pantani, il Santuario di Oropa.
Partenza da Agliè e per 145 km si attraverseranno le province di Torino, Biella e Vercelli prima di approcciare la prima salita di giornata il Nelva (13 km al 3,5%) con il tratto più impegnativo che va da Valle San Nicolao a Banchette; 3550 metri al 7,1%. Prima di arrivare in cima breve tratto in discesa verso Pianezze per gli ultimi 3450 metri poco regolari al 5,7% e una punta masima al 12%.
Si scende verso Biella dove inizia la scalata al Santuario di Oropa (11,8 km al 6,2%) ma la salita vera inizia al bivio Favaro e si sale per 6800 metri alla pendenza media del 7,8%.
La classica più antica la Milano – Torino (1.HC) arriva alla 100esima edizione!!! Partenza da Magenta e arrivo sul Colle di Superga per un totale di 179 km; il dislivello è di 1411 metri.
Primi 151 km tutti in pianura su strade larghe e lunghi rettilinei; rifornimento posto a Ozzano Monferrato. Dopo San Mauro Torinese, lungo il Po, si arriva in Corso Casale dove inzia la prima scalata della salita che porta alla Basilica di Superga; lo scollinamento è posto a circa 600 metri prima dell’arrivo seguendo una deviazione che riporta il gruppo in piena discesa verso Rivodora.
Si risale per l’ultima volta il Superga, 4900 metri al 9,1%, che decreterà il vincitore dell’edizione 2019. Lo scorso anno vinse Thibaut Pinot che riuscì ad avere la meglio su Alejandro Valverde e Miguel Angel Lopez.
Edizione #99 della Tre Valli Varesine (1.HC) con partenza da Saronno e arrivo a Varese in Via Sacco dopo 198,4 km e 3153 metri di dislivello.
Primi 80 km di corsa in linea con il gruppo che affronterà la salita di Gazzada Schianno al km 26,2 (2,3 km al 4,7) e al km 61,5 lo strappo di Caldana (800 metri all’8,2%). Superato il Motta Rossa (8,6 km al 2,4%) si entra nel primo circuito di Varese denominato “giro corto” di 12,8 km da ripetere 5 volte, prima di entrare enl “Circuito di Varese” 2 giri di 27,2 km; in entrambi i circuiti si affronteranno il Montello, 1800 metri al 5,4%, e il Morosolo, 1600 metri all’8%.
Lo scorso anno vinse Toms Skujins che in volata ristretta regolò Thibaut Pinot e Peter Kennaugh.
Il Memorial Marco Pantani (1.1) è arrivato alla sedicesima edizione con qualche novità come la partenza da Castrocaro Terme e arrivo come da tradizione nella patria del “Pirata” Cesenatico dopo 199,3 km di corsa.
Subito dopo la partenza si affronterà un circuito nelle strade di Castrocaro Terme di 3800 metri da ripetere 5 volte. Una volta usciti dal circuito si inizia a salire lungo il Bivio Sadurano (2,1 km al 5,4%); dopo la rotatoria di Grisignano si continua a salire per 7,3 km verso Rocca delle Caminate con una pendenza media del 4,3%. Subito fuori il centro abitato di Meldola si entra in un anello che prevede tre passaggi su Montevecchio (4,1 km al 7,4% ma con punte massime che toccano l’11%).
Al km 153 ultima salita di giornata il Lonigiano (2,2 km al 4,5%) prima di prendere la strada che porta a Cesenatico dove si dovranno fare 4 giri del circuito cittadino che si concluderà sull’arrivo posto sul Viale Carducci.
Lo scorso anno Davide Ballerini si impose in uno sprint ristretto, 16 uomini, battendo David Gaudu e Francesco Gavazzi.
Alexey Lutsenko vince la 67esima edizione della Coppa Sabatini – Gran Premio Città di Peccioli (1.1) passando tutta la giornata in fuga e resistendo alla grande al rientro del gruppo.
Dopo circa 15 km di gara si forma la fuga di giornata composta da Sho Hatsuyama (Nippo – Vini Fantini – Faizanè), Egan Bernal (Team INEOS), Dmitri Grudzev e Alexey Lutsenko (Astana Pro Team), Antonio Nibali (Bahrain – Merida Pro Cycling Team), Simone Petilli (UAE Team Emirates), Davide Formolo (Nazionale Italiana), Stefan Bissegger (Svizzera), Simone Ravanelli (Androni Giocattoli – Sidermec), Lorenzo Fortunato (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM), Anthony Delaplace (Team Arkéa – Samsic), Alessandro Fedeli (Delko Marseille Provence), Evgeny Shalunov (GazProm – RusVelo), Natnael Berhane (Cofidis, Solutions Credits), Fabien Doubey (Wanty – Groupe Gobert), Simon Pellaud e Anthony Rappo (IAM Excelsior); il gruppo, controllato dalla Bahrain – Merida, non lascia tantissimo spazio mantenendo il gap sempre intorno ai 2 minuti.
A 80 km dall’arrivo il campione kazako Lutsenko decide di muoversi in prima persona guadagnando rapidamente sul primo gruppo inseguitore e sul gruppo principale; a tre giri dal termine i fuggitivi di giornata alzano bandiera bianca e il gruppo inizia a scremarsi grazie all’azione di Alberto Bettiol che tuttavia non porta benefici poichè il vantaggio di Lutsenko è sempre di 2 minuti. Sul penultimo passaggio sullo strappo di Peccioli fanno la differenza Sonny Colbrelli, Simone Velasco e Kristian Sbaragli (Israel Cycling Academy) ma neanche loro tre riusciranno chiudere su uno scatenato Lutsenko in forma mondiale.
Per il kazako è un trionfo solitario e meritatissimo; per lui nona vittoria in stagione. Completano il podio Colbrelli e Velasco.
Coppa Sabatini – Gran Premio Città di Peccioli (1.1)
One Day Race >>Peccioli – Peccioli (195,5 km) > Ordine Arrivo
Il giorno dopo dopo il Giro di Toscana, il Challenge Alfredo Martini si conclude con la Coppa Sabatini – Gran Premio Città di Peccioli (1.1).
Partenza e arrivo come da tradizione da Peccioli per un totale di 196,1 km e un dislivello di 2161 metri. Subito dopo la partenza lungo il tratto in linea di 57,6 km il gruppo affronterà il Terricciola (1,4 km al 5,8%), il Chianni (2,5 km al 3,6%) e il Lajatico (2,8 km al 3,4%).
Concluso questo tratto si entra nel primo circuito di Peccioli di 21,7 km da ripetere per 3 volte dove i corridori oltre alla salita finale di Peccioli (1,4 km al 5,7%) affronteranno nuovamente il Terricciola. Il secondo circuito di Peccioli è lungo 12,2 km da ripetere 6 volte.
Lo scorso anno una zampata nel finale di Juan Josè Lobato anticipò il gruppo mettendo a segno la sua unica vittoria stagionale.
“Con tre passaggi sul Serra, salita lunga e a tratti anche ripida, il Toscana è la più dura e difficile gara italiana del mese di settembre”. Con queste parole il CT della Nazionale Italiana Davide Cassani presenta il Giro della Toscana – Memorial Alfredo Martini (2.1).
Il percorso, con partenza e arrivo a Pontedera, misura 205,8 km e nei tre passaggi sul Monte Serra (8,4 km al 7,1%) trova il suo snodo principale che selezionerà il gruppo. L’edizione 2018 fu vinta da Gianni Moscon che in volata ristretta ebbe la meglio su Romain Bardet e Domenico Pozzovivo leggermente staccato.
Edizione numero 101 della Coppa Bernocchi (1.1), semiclassica del calendario UCI Europe Tour, che prevede partenza e arrivo a Legnano dopo 200,3 km di corsa.
Il percorso è diviso in tre distinte sezioni con la prima di circa 53 km tutti in pianura per entrare in un circuito di 16,7 km da ripetere 6 volte in cui il gruppo affronterà lo strappo di Lonate Ceppino (400 metri al 10,9%) e il Piccolo Stelvio (1,7 km al 6%).
Il gruppo uscito dal circuito si avvicina a Legnano dove affronterà il circuito cittadino di 5,8 km da ripetere 3 volte prima della volata finale. Campione uscente è Sonny Colbrelli che sogna un tris che lo farebbe entrare nella storia della corsa.
Primo appuntamento del “Trittico Lombardo” la Coppa Agostoni (1.1) apre la stagione della “classiche d’autunno”. Prima edizione che risale nel 1946 la Coppa Agostoni ha sempre sorriso ai colori azzurri che dominano di gran lunga nell’albo d’oro della corsa. Lo scorso anno fu Gianni Moscon a vincere sul traguardo di Lissone battendo in volata il compagno di fuga Rein Taaramäe; per l’azzurro fu una vera e propria liberazione dopo la squalifica di 5 settimane inflittagli dall’UCI.
Il percorso di quest’anno ricalca quello delle scorse edizioni; 195,5 i km con il consueto circuito del Lissolo di 24,5 km da ripetere per ben 4 volte.
Proprio il circuito presenta le difficoltà più importanti della giornata con le salita di Sirtori (1,1 km al 6,1%), il Colle della Brianza (3,1 km al 6,7%) e infine il Lissolo (2,6 km al 7,7%).
Arrivo di gruppo per nulla scontato per le ruote veloci che dovranno tener duro in salita e chiudere in pianura.
La gamba buona si era già vista all’ultimo Tour of The Alps, ma Mattia Cattaneo e Fausto Masnada confezionano la doppietta Androni Giocattoli – Sidermec nell’ottantesima edizione del Giro dell’Appennino (1.1).
Sul Passo Coppi si sganciano Juan Antonio Lopez-Cozar (Euskadi – Murias) e Pierpaolo Ficara (Amore&Vita-Prodir) seguiti da li a poco dall’azzurro Samuele Rivi; Ficara transiterà per primo sul GPM. Il portacolori dell’Amore&Vita si ripeterà anche sulla Castagnola.
Il gruppo inizia chilometro dopo chilometro a dimezzare il gap e sul Passo della Bocchetta la corsa esplode con Ficara e Lopez che vengono raggiunti e superati da Cattaneo, Masnada e Simone Ravanelli (Biesse – Carrera); dietro di loro si muovono Mikel Bizkarra e Marco Canola (Nippo – Vini Fantini – Faizanè); tuttavia solo Bizkarra riesce a rientrare sulla testa della corsa poichè il portacolori della Nippo è vittima di una foratura che lo taglia dal contendersi la vittoria finale. Sia sulla salita di Franconalto che sul Passo dei Giovi la situazione in testa alla corsa non cambia con il quartetto che mantiene un margine d sicurezza sul plotone.
A quattro km dall’arrivo si muove Cattaneo che fiuta il momento giusto e taglia da solo la linea del traguardo; Masnada completa l’opera aggiudicandosi la volata del gruppetto davanti a Ravanelli e Bizkarra.
Giro dell’Appennino (1.1)
One Day Race >>Novi Ligure – Genova (198,7 km) > Ordine Arrivo