Gent – Wevelgem in Flanders Fields 🇧🇪 (1.UWT), One Day Race: Mads Pedersen il più furbo di tutti. Terzo Matteo Trentin. Wout van Aert accusa Mathieu Van der Poel per il troppo marcamento ricevuto.

Mads Pedersen, Florian Sénechal e Matteo Trentin (Photo @EPA)

Che non fosse una meteora lo ripetiamo da quando ha vinto il mondiale ad Harrogate; quest’anno ha lavorato molto per i capitani e al Tour è arrivato vicino a vincere anche volate di gruppo.

Mads Pedersen 🇩🇰 (Trek – Segafredo) vince l’ottantaduesima edizione della Gent – Wevelgem in Flanders Fields 🇧🇪 (1.UWT) al termien di una condotta di gara perfetta bruciando in una volata ristretta Florian Sénéchal 🇫🇷 (Deceuninck – Quick Step) e Matteo Trentin 🇮🇹 (CCC Team).

Fuga di giornata composta da Gilles De Wilde 🇧🇪 (Sport – Vlaanderen Baloise), Alexis Gougeard (Ag2R La Mondiale), Kenny Molly 🇧🇪 (Bingoal – Wallonie Bruxelles), Julien Morice 🇫🇷 (B&B Hotels – Vital Concept) e i nostri Alexander Konychev 🇮🇹 (Mitchelton – Scott), Leonardo Basso 🇮🇹 (INEOS Grenadiers) e l’ex campione del mondo Mark Cavendish 🇬🇧 (Team Bahrain – McLaren) che al traguardo scoppia in lacrime in quella che potrebbe rappresentare la sua ultima corsa da professionista.

La fuga prende ampio margine con un vantaggio di 7’30” con il gruppo che alza il ritmo sotto l’impulso della Trek – Segafredo, Team Jumbo – Visma e Alpecin – Fenix.

A 60 km dall’arrivo la corsa esplode grazie agli attacchi di Mathieu Van der Poel 🇳🇱 e Wout van Aert 🇧🇪; successivamente si sgancia un gruppetto formato da Florian Vermeesch 🇧🇪 (Lotto – Soudal), Alexis Gougeard 🇫🇷 (Ag2R La Mondiale), Matteo Trentin 🇮🇹 (CCC Team), Sep Vanmarcke 🇧🇪 (EF Pro Cycling), Stefan Küng 🇨🇭 (Groupama – FDJ), Mike Teunissen 🇳🇱 (Team Jumbo – Visma), Luke Rowe 🇬🇧 (INEOS Grenadiers), Mads Pedersen 🇩🇰 (Trek -Segafredo) e Gianni Vermeersch 🇧🇪 (Alpecin – Fenix).

Sul Kemmelberg attacca van Aert seguito da Van der Poel, Alberto Bettiol 🇮🇹 e Florian Sénéchal 🇫🇷; nel successivo tratto in pianura rientrano sulla testa della corsa Kasper Asgreen 🇩🇰 e Yves Lampaert 🇧🇪 (Deceuninck – Quick Step), John Degenkolb 🇩🇪 (Lotto – Soudal) e Dylan Teuns 🇧🇪 (Team Bahrain – McLaren).

Bettiol ci prova due volte ad anticipare i suoi avversari prima a 5 km dal traguardo e poi ai meno 2; van Aert sul secondo attacco non si muove e Van der Poel non va a chiudere.

Pedersen capisce che se vuole vincere si deve muovere in prima persona riuscendo a rientrare all’interno dell’ultimo chilometro imponendosi così in volata.

All’arrivo van Aert accusa Van der Poel di aver non aver collaborato correndogli contro:  “Apparentemente voleva che perdessi piuttosto che vincere lui stesso. Potrebbe aver dimenticato che ho già vinto molto e che ad un certo punto posso anche rischiare di non vincere. Ora nessuno di noi ha vinto niente.

La risposta del campione d’Olanda non tarda ad arrivare: “In realtà penso che sia una strana reazione da parte di Wout. Era uno dei migliori corridori in quel gruppo di testa. Se attacca, ovviamente devo rispondere. Altrimenti poi diranno in squadra ‘perché hai lasciato scappare quegli uomini?’ Penso che sia un po’ ridicolo dire che corro per farlo perdere. Corro sempre per vincere.

Starde Bianche 🇮🇹 (1.UWT), One Day Race: Finalmente Wout Van Aert!!! Ottimo secondo posto per Davide Formolo. Alaphilippe e Van der Poel staccati. Caduta per Vincenzo Nibali.

Edizione rovente della Strade Bianche 🇮🇹 (1.UWT) e finalmente vittoria per Wout Van Aert 🇧🇪 (Team Jumbo – Visma) che arriva da solo in una Piazza del Campo vuota per i protocolli di sicurezza in materia Covid-19.

Il primo a provare la fuga e Simon Pellaud 🇨🇭 (Androni Giocattoli – Sidermec) al quale rispondono e si accodano il compagno Nicola Bagioli 🇮🇹, Corne Van Kessel 🇧🇪 (Circus – Wanty Gobert), Quentin Pacher 🇫🇷 (B&B Hotels – Vital Concept), Benjamin Declerq 🇧🇪 (Team Arkéa – Samsic) e Iuri Filosi 🇮🇹 (Bardiani CSF – Faizanè). L’elvetico dopo una decina di chilometri decide di continuare da solo l’avventura lasciandosi dietro i compagni di fuga.

A 90 km dal traguardo si muovono Julian Alaphilippe 🇫🇷 (Deceuninck – Quick Step) e Mathieu Van der Poel 🇳🇱 (Alpecin – Fenix) che con la loro azione fanno crollare il vantaggio di Pellaud; l’azione dei due si placa in prossimità dei tratti in sterrato; si muovono così Bob Jungels 🇱🇺, Marcus Burghardt 🇩🇪 (BORA – hansgrohe) e Lawson Craddock 🇺🇸 (EF Pro Cycling) che a 75 km dall’arrivo vanno a riprendere il fuggitivo. Nel tratto di San Martino in Grania il gruppo si spezza in più tronconi a causa di una caduta che vede coinvolti Vincenzo Nibali 🇮🇹 (Trek – Segafredo) e Stefan Kung 🇨🇭 (Groupama – FDJ), mentre per una foratura restano attardati Alaphilippe e Van der Poel che rientreranno insieme allo squalo nel gruppo principale dopo un grandissimo sforzo.

Nel tratto di monte Sante Marie ci prova Simon Clarke 🇦🇺 che si porta dietro Gorka Izagirre 🇪🇸 (Astana Pro Team), nuovamente Burghardt, Jack Bauer 🇦🇺 (Mitchelton – Scott) e Michael Gogl 🇦🇹 (NTT Pro Cycling); il ritmo è altissimo e Alaphilippe e Van der Poel non reggono e si staccano. Arriva il momento di Jakob Fuglsang 🇩🇰 seguito da Davide Formolo 🇮🇹 (UAE Team Emirates) e successivamente da  Maximilian Schachmann 🇩🇪, Alberto Bettiol 🇮🇹, Michal Kwiatkowski 🇵🇱 (Team Ineos), Greg Van Avermaet 🇧🇪 (CCC team) e Wout van Aert. La questione vittoria si decide in questo attacco a circa 50 km dall’arrivo. Sull’ultimo tratto di sterrato delle Tolfe Van Aert piazza l’attacco decisivo con Formolo e Schachmann che tento invano di rientrare sul belga.

Arrivo in solitaria per Van Aert che dopo i terzi posti del 2018 e 2019, finalmente fa sua le Strade Bianche; completano il podio Formolo e Schachmann.

Strade Bianche 🇮🇹 (1.UWT) >> One Day Race > Siena – Siena (184 km) Arrivo

Paris – Nice 🇫🇷 (2.UWT), Stage 7: Prova di forza di Nairo Quintana. Maximilian Schachmann vince la corsa.

Nairo Quintana
Nairo Quintana

Quinta vittoria stagionale per Nairo Quintana 🇨🇴 (Team Arkéa – Samsic) che domina sull’arrivo in salita a Valdeblore La Colmiane, settima e ultima tappa della Paris – Nice 🇫🇷 (2.UWT).

Inizio corsa molto combattuto con diverse accelerazioni ma quella più importante la mette in mostra Julian Alaphilippe 🇫🇷 (Deceuninck –  Quick Step) che si porta dietro un gruppetto che vede la presenza di Vincenzo Nibali 🇮🇹 (Trek – Segrafredo), Nairo QuintanaThibaut Pinot 🇫🇷 e Rudy Molard 🇫🇷(Groupama – FDJ), Patrick Konrad 🇦🇹e Maximilian Schachmann 🇩🇪 (BORA – hansgrohe), Benoît Cosnefroy 🇫🇷 e Aurélien Paret-Peintre 🇫🇷 (Ag2R La Mondiale), Thomas De Gendt 🇧🇪 (Lotto – Soudal), Nicolas Edet 🇫🇷 e Anthony Perez 🇫🇷 (Cofidis, Solutions Credits), Michael Matthews 🇦🇺 e Tiesj Benoot 🇧🇪 (Team Sunweb), Sergio Higuita 🇨🇴 e Alberto Bettiol 🇮🇹 (EF Pro Cycling) e Fabien Doubey 🇫🇷 (Circus – Wanty Gobert); l’azione di questo gruppo non ha molta vita.

Restano in testa alla gara De Gendt, Alaphilippe, Bettiol, Edet, Perez e Paret – Peintre che arrivano ad avere un vantaggio vicino ai 3 minuti.

Si arriva ai piedi dell’ultima salita con De Gendt che saluta la compagnia e cerca la gloria in solitaria. Il gruppo è tirato da Richie Porte 🇦🇺 ma è Quintana a partire e ad involarsi verso la vittoria; l’azione del colombiano è assolutamente fantastica, in meno di un chilometro ha già ripreso e staccato De Gendt. Il gruppetto dei migliori va a strappi e senza accordo cosi parte Benoot  che al traguardo accusa un ritardo di 46″, dieci in meno del gruppo regolato da Pinot.

Schachmann conserva la maglia da leader e si aggiudica la corsa a tappe francese davanti a Benoot e al piccolo Higuita; ai piedi del podio Nibali. Da segnalare l’ottima corda di Molard, settimo, e di Søren Kragh Andersen 🇩🇰 che chiude nei Top10. Da oggi e con colpevole ritardo si ferma il ciclismo con l’UCI incapace di intervenire in maniera concreta a difesa degli atleti.

 

Paris – Nice 🇫🇷 (2.UWT)

Stage 7 >> Nice – Valdeblore La Colmiane (166,5 km) > Ordine Arrivo

arrivo

 

Classifica Generale

Generale

Paris – Nice 🇫🇷 (2.UWT): Tantissimi big al via.

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Edizione numero 78 della Paris – Nice 🇫🇷 (2.UWT) che si svolge in uno scenario molto particolare. Il coronavirus ha annullato tutte le corse italiane ma non tutti i team World Tour hanno optato per partecipare alla breve corsa a tappa francese; rinunciano  Movistar Team, Astana Pro Team, UAE Team Emirates, Mitchelton – Scott, CCC Team, Team INEOS e Team Jumbo – Visma. Gli organizzatori hanno ottenuto una deroga da parte dell’UCI per invitare la B&B Hotels – Vital Concept e la Circus Wanty – Gobert; altra novità sono i roster delle squadre che saranno composte da 8 atleti anzichè 7. I ciclisti dovranno seguire un rigido protocollo che la autorità sanitarie francesi hanno stilato per la salute di tutta la carovana.

Tanti big al via che hanno cambiato programma e che si giocheranno la classifica generale tra i quali un redivivo Nairo Quintana e Warren Barguil (Team Arkéa – Samsic), la coppia Vincenzo Nibali e Richie Porte (Trek – Segafredo), Romain Bardet e Pierre Latour (Ag2R La Mondiale), Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step), Thibaut Pinot (Groupama – FDJ), Dylan Teuns (Team Bahrain – McLaren); da non sottovalutare Philippe Gilbert (Lotto – Soudal) il nostro Alberto Bettiol (EF Pro Cycling), Sam Oomen (Team Sunweb), Guillaume Martin (Cofidis, Solutions Credits) e Maximilian Schachmann (BORA – hansgrohe).

Nutrita la presenza dei velocisti Peter Sagan e Pascal Ackermann, Elia Viviani, Rudy Barbier (Israel Start Up Nation), Caleb Ewan, John Degenkolb, Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling), Niccolò Bonifazio (Team Total Direct Energie), Michael Matthews e Cees Bol, Andrea Pasqualon e Bryan Coquard.

1216,6 i km in programma per un totale di 8 tappe di cui una cronometro individuale che darà il primo scossone in classifica generale prima dell’arrivo in salita a La Colmiane, stage 7, una scalata di 16,3 km al 6,6%.

  1. Plasir – Plasir (154 km) ⭐⭐
  2. Chevreuse – Chalette sur Loing (166,5 km) ⭐
  3. Chalette sur Loing – La Châtre (212,5 km) ⭐
  4. Saint Amand Montrond – Saint Amand Montrond (ITT) (15,1 km) ⭐⭐
  5. Gannat – La Côte Saint André (227 km) ⭐⭐
  6. Sourges – Apt (161,5 km) ⭐⭐⭐
  7. Nice – Valdeblore La Colmiane (166,5 km) ⭐⭐⭐⭐⭐
  8. Nice – Nice (113,5 km) ⭐⭐⭐

 

Alan Marangoni: “GCN Italia per restare a contatto con il mondo del ciclismo. Nibali sempre al top ma Bernal protagonista unico di questo 2019”

Alan Marangoni
Alan Marangoni

Simpatico, romagnolo doc e sempre disposto a “parlare di ciclismo”. Alan Marangoni, 35 anni di Lugo, lo scorso anno chiudeva la carriera mettendo a segno la prima vittoria da professionista al Tour de Okinawa (2.1); il ritiro era già programmato e il suo post carriera si può tradurre in tre lettere, GCN Global Cycling Network, un canale YouTube interamente legato al ciclismo.

“Dopo quasi 12 mesi posso tranquillamente affermare che l’inizio non è stato per nulla facile, ma con il tempo sono riuscito a gestire tutti i timori iniziali grazie anche al mio compagno di viaggio Giorgio Brambilla. Il programma va bene e soprattutto mi dà l’opportunità di restare nel mondo del ciclismo”. Il feeling con Giorgio è sicuramente un pezzo forte della programmazione di GCN “io intrattengo di più mentre lui è decisamente più tecnico. Coniugare intrattenimento e approfondimento è tutt’altro che banale ; ci rivolgiamo ad un numero sempre più grande di persone e non tutti seguono il ciclismo. GCN Italia è per tutti dall’amatore interessato ad argomentazioni tecniche al semplicissimo appassionato al quale interessa tenersi aggiornato sulle gare grazie anche ai nostri Highlights.”

Alan spesso è la voce principale degli Highlights, altra carta vincente di GCN Italia, e non ha dubbi su chi è stato il protagonista principale della stagione 2019; “Egan Bernal ha saltato il Giro d’Italia per vincere a 22 anni il Tour de Suisse (2.UWT) e soprattutto il Tour de France (2.UWT). E’ indubbiamente il protagonista della stagione più di Primoz Roglic. Ahimè la stagione di Fabio Aru più che deludente la catalogherei come sfortunata per via delle diverse vicissitudini che hanno condizionato la sua annata.”

Il “Maranga” ha “goduto” per la Ronde van Vlaanderen (1.UWT) vinta dal suo amico Alberto Bettiol “sono legato ad Alberto, siamo stati per ben tre stagioni nello stesso team. Tuttavia la corsa che mi ha entusiasmato di più è stato il Mondiale di Harrogate, un mix di emozioni in un’ambientazione epica.”

Il 2019 degli azzurri ha visto tra i protagonisti Elia Viviani “al quale manca solo la vittoria la Giro ma ha trionfato all’europeo di Alkmaar”, e Vincenzo Nibali “sempre capace di stare al top a 35 anni; fare podio la giro e vincere una tappa al Tour non è da tutti. Ce ne renderemo conto quando lo squalo appenderà la bicicletta al chiodo, spero il più tardi possibile.”

Chiosa finale su i tre nuovi fenomeni del ciclismo mondiale “Mathieu Van der Poel ha fatto una cosa mai vista all’Amstel Gold Race(1.UWT), un numero incredibile. Wout Van Aert, spero si possa ristabilire al massimo delle sue possibilità, ha vinta una volata al Tour de France e le volate del Tour sono tostissime, Remco Evenepoel che dire!!!A 19 anni ha vinto la Clásica Ciclista San Sebastián (1.UWT) e la prova europea a crono in Olanda; numeri del genere alla sua età sono da predestinato”.

Coppa Sabatini – Gran Premio Città di Peccioli (1.1), One Day Race: numero di Alexey Lutsenko!!!

lutsenko
@bettiniPhoto

Alexey Lutsenko vince la 67esima edizione della Coppa Sabatini – Gran Premio Città di Peccioli (1.1) passando tutta la giornata in fuga e resistendo alla grande al rientro del gruppo.

Dopo circa 15 km di gara si forma la fuga di giornata composta da Sho Hatsuyama (Nippo – Vini Fantini – Faizanè), Egan Bernal (Team INEOS), Dmitri Grudzev e Alexey Lutsenko (Astana Pro Team), Antonio Nibali (Bahrain – Merida Pro Cycling Team), Simone Petilli (UAE Team Emirates), Davide Formolo (Nazionale Italiana), Stefan Bissegger (Svizzera), Simone Ravanelli (Androni Giocattoli – Sidermec), Lorenzo Fortunato (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM), Anthony Delaplace (Team Arkéa – Samsic), Alessandro Fedeli (Delko Marseille Provence), Evgeny Shalunov (GazProm – RusVelo), Natnael Berhane (Cofidis, Solutions Credits), Fabien Doubey (Wanty – Groupe Gobert), Simon Pellaud e Anthony Rappo (IAM Excelsior); il gruppo, controllato dalla Bahrain – Merida, non lascia tantissimo spazio mantenendo il gap sempre intorno ai 2 minuti.

A 80 km dall’arrivo il campione kazako Lutsenko decide di muoversi in prima persona guadagnando rapidamente sul primo gruppo inseguitore e sul gruppo principale; a tre giri dal termine i fuggitivi di giornata alzano bandiera bianca e il gruppo inizia a scremarsi grazie all’azione di Alberto Bettiol  che tuttavia non porta benefici poichè il vantaggio di Lutsenko è sempre di 2 minuti. Sul penultimo passaggio sullo strappo di Peccioli fanno la differenza Sonny Colbrelli, Simone Velasco e Kristian Sbaragli (Israel Cycling Academy) ma neanche loro tre riusciranno chiudere su uno scatenato Lutsenko in forma mondiale.

Per il kazako è un trionfo solitario e meritatissimo; per lui nona vittoria in stagione. Completano il podio Colbrelli e Velasco.

 

Coppa Sabatini – Gran Premio Città di Peccioli (1.1)

One Day Race >> Peccioli – Peccioli (195,5 km) > Ordine Arrivo

Peccioli Arrivo

 

Tour de France (2.UWT), Stage 19: una violenta grandinata e una frana stravolgono il Tour. Tappa neutralizzata sull’Iseran. Egan Bernal nuova Maglia Gialla

Frana

Se il ritiro ad inizio tappa di Thibaut Pinot (Groupama – FDJ) sembrava essere il colpo di scena della diciannovesima tappa del Tour de France (2.UWT), arriva il maltempo con una violenta grandinata e una frana a fermare la tappa odierna con arrivo a Tignes.

Ad inizio tappa molto attivo Vincenzo Nibali (Bahrain – Merida Pro Cycling Team) che tenta insieme a Dan Martin (UAE Team Emirates) di portare via un gruppo per la fuga di giornata; ai due si aggiungono Pello Bilbao (Astana Pro Team) e Jesus Herrada (Cofidis, Solutions Credits). Qui arriva il primo colpo di scena con Pinot che si affianca prima all’auto del medico di corsa, si stacca e successivamente si ritira dalla corsa di casa.

Davanti si forma un gruppo di 30 elementi: Dylan Van Baarle (Team Ineos), Patrick Konrad (BORA – hansgrohe), Tony Gallopin (AG2R La Mondiale), Damiano Caruso (Bahrain – Merida Pro Cycling Team), Sébastien Reichenbach (Groupama – FDJ), Alejandro Valverde, Andrey Amador, Marc Soler (Movistar Team), Gorka Izagirre, Alexey Lutsenko, Magnus Cort Nielsen (Astana Pro Team), Laurens De Plus (Team Jumbo – Visma), Rigoberto Uran, Alberto Bettiol, Michael Woods (EF Education First Pro Cycling Team), Simon Yates (Mitchelton – Scott), Fabio Aru (UAE Team Emirates), Giulio Ciccone, Bauke Mollema (Trek – Segafredo), Michael Matthews (Team Sunweb), Thomas De Gendt (Lotto –  Soudal), Guillaume Martin (Wanty – Groupe Gobert), Roman Kreuziger (Team Dimension Data), Warren Barguil ed Elie Gesbert (Arkéa – Samsic).

Caruso, con l’aiuto di Nibali, scollina per primo sul Monteè d’Assois e sul Col de la Madeleine accorciando le distanze dal leader della Maglia a Pois Romain Bardet. I due azzurri tirano il gruppo dei fuggitivi creando una buona selezione ma appena si sale verso l’Iseran il gruppo cambia ritmo. Il primo a scattare è Geraint Thomas ma subito a piazzare lo scatto decisivo è Egan Bernal che stacca tutti compresa la maglia gialla Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step) e scollina sull’Iseran con un vantaggio di 52″ su Laurens De PlusSteven Kruijswijk, ThomasEmanuel Buchmann e Mikel Landa. Alaphilippe transita con un ritardo di 2’07”.

In discesa ASO, prende atto delle cattive condizioni del tempo e una frana rendono la strada dopo l’Iseran impraticabile, neutralizza la tappa in cima al GPM.

Bernal è la nuova maglia gialla.

 

Classifica Generale

Tour Generale

De Brabantse Pijl – La Flèche Brabançonne (1.HC): Mathieu Van der Poel brucia Alaphilippe e Wellens. Sesto Bettiol

Van der Poel
Mathieu Van der Poel

Mathieu Van der Poel (Corendon – Circus) iscrive il suo nome nell’albo d’oro della 59esima edizione della De Brabantse Pijl – La Flèche Brabaçonne (1.HC), 34 anni dopo la vittoria di papà Adrie.

Sette gli uomini che cercano gloria con la fuga da lontano, Dries De Bondt , Francesco Manuel Bongiorno (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM), Arjen Livyns (Roompot – Charles), Edward Planckaert (Sport Vlaanderen – Baloise), Andrea Peron (Team Novo –  Nordisk), Ludovic Robeet (Wallonie – Bruxelles) e Frederik Backaert (Wanty – Groupe Gobert) che riusciranno ad avere un vantaggio massimo di 4’40”.

Il gruppo è tirato dalla Bahrain – Merida Pro Cycling Team e dalle Deceuninck – Quick Step che all’ingresso del circuito finale controllano la fuga che ormai è a portata con il vantaggio che scende vertiginosamente chilometro dopo chilometro. Ai meno 58 dall’arrivo si muove in prima persona Van der Poel seguito a ruota da Alberto Bettiol (EF Education First Pro Cycling Team) ma il plotone lascia pochissimo spazio all’azione del neerlandese che si esaurisce dopo qualche km. Daryl Impey (Mitchelton – Scott) parte nel momento del ricongiungimento e guadagna subito una ventina di secondi.

Si muove sull”Hertstraat Julian Alaphilippe al quale risponde prontamente il campione uscente Tim Wellens (Lotto – Soudal) e in un secondo momento riescono a rientrare Michael Matthews (Team Sunweb) e Van der Poel; l’azione del francese annulla quella del sudafricano. Sull’Holstheide ci prova Wellens ma Alaphilippe prima chiude e poi attacca nuovamente sull’Ijskelderlaan ma la sua azione viene rintuzzata da Van der Poel e Wellens mentre Matthews dà qualche segnale di cedimento ma riesce ad accodarsi. Il belga della Lotto – Soudal ci prova a 2 km dall’arrivo ma il suo attacco non provoca i danni sperati; si arriva dunque in volata con Matthews che iin salita fa il ritmo ma negli ultimi 200mt la stoccata del Campione d’Olanda che batte nettamente Alaphilippe, Wellens e Matthews. Alberto Bettiol si classifica sesto appena davanti ad Enrico Gasparotto (Team Dimension Data).

 

De Brabantse Pijl – La Flèche Brabaçonne (1.HC)

One Day Race >> Leuven – Overijse (196,2 km) > Ordine Arrivo

Brabante Arrivo

Milano – Sanremo (1.UWT): la vittoria di Julian Alaphilippe e le pagelle

alaphilippe

La classicissima di primavera è una di quelle corse che se la vinci ti ricordano per l’eternità; sarà che la corsa, purtroppo percorso difficilmente modificabile, che mette a dura prova il plotone che rischia di addormentarsi e addormentare per ben 271 km. Gli ultimi venti da anni ormai sono quelli che tutti si aspettano, spettacolari e pienissimi di azioni.

Cipressa e Poggio si “piallano” nel vero senso della parola con medie sempre più alte e plotone sempre più impazzito; sull’ultima difficoltà di giornata ci prova per primo Alberto Bettiol (EF Education First Pro Cycling Team), voto 6, che rinfrancato dalla bella prestazione di San Benedetto del Tronto cerca di sorprendere tutti ma la sua azione dura qualche centinaio di metri; ai meno 700 mt dallo scollinamento parte Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step), voto 10 e lode, che in poche pedalate sgretola il gruppo portandosi dietro Peter Sagan (BORA – hansgrohe), voto 6, pimpante e subito pronto a chiudere il buco del francese con una facilità disarmante; peccato che all’arrivo battezzerà la ruota sbagliata e ancor più grave si comporta come uno alle prime armi. Non si lascia sorprendere il vincitore dell’edizione 2017 il polacco Michal Kwiatkowski (Team Sky), voto 7,5, che da gran furbone capisce il momento e chiude immediatamente portandosi Wout Van Aert (Team Jumbo – Visma), voto 7,5, che alla prima “classicissima” è super presente, come il campione europeo Matteo Trentin (Mitchelton – Scott), voto 6,5, al quale manca sempre qualcosa per fare il salto definitivo ma con il senno di poi si sà non si va da nessuna parte; fa parte della compagnia anche il Campione del Mondo Alejandro Valverde (Movistar Team), voto 7, uno che in Via Roma non lo vorresti mai portartelo dietro come il belga Oliver Naesen (Ag2R La Mondiale) di quei ciclisti che portano con se una classe innata ad ogni singola pedalata, voto 9.

In discesa rientrano uno strepitoso Matej Mohoric (Bahrain – Merida Pro Cycling Team), voto 8, sopratutto perchè penda di avere al suo fianco Sonny Colbrelli invece dello squalo Vincenzo Nibali, voto 7, che nonostante una condizione non al top resta sempre al top; molto bene Simon Clarke, voto 6,5, uscito bene dalla Tirreno e che si fa trovare al posto giusto e al momento giusto per giocarsi una monumento.

Il primo a provarci è Trentin ma Van Aert è una molla e non gli lascia mezzo metro; mentre tutti si sbattono a destra e a sinistra Alaphilippe si piazza in fondo al gruppo e si gode lo spettacolo della “marcatura a uomo” su Sagan. Il primo a partire è Mohoric, Sagan dorme e aspetta la sparata di Valverde che non arriverà mai. Parte come una scheggia (cit.) Alaphilippe che batte Naesen e Kwiatkowski.

Per il francese è la vittoria più importante della carriera  e la quarta in Italia in poco più di 20 giorni.

Tirreno – Adriatico (2.UWT), Stage 7 (ITT): Campenaerts vince la crono davanti ad un fantastico Bettiol. Roglic beffa per 1″ Yates e vince la corsa

Tirreno podio

Finale incredibile quella della crono di chiusura della Tirreno – Adriatico (2.UWT), consueto tracciato di San Benedetto del Tronto, che vede la vittoria dello specialista e Campione Europeo Victor Campenaerts (Lotto – Soudal) che taglia il traguardo con il tempo finale di 11’23”. In seconda posizione uno splendido Alberto Bettiol (EF Education First Pro Cycling Team) staccato di soli 3″ e primo degli azzurri chiudendo all’undicesima posizione nella generale.

La lotta tra Primoz Roglic (Team Jumbo – Visma) e Adam Yates (Mitchelton – Scott) si decide nel secondo tratto della crono, quella di ritorno, con il britannico fin li perfetto ma che accusa il vento contro e deve cedere per un solo secondo la prima piazza a Roglic monumentale negli ultimi chilometri.

Per il ciclista sloveno si tratta della seconda corsa vinta in stagione, su due apparizioni, dopo aver vinto l’UAE Tour (2.UWT).

 

Tirreno – Adriatico (2.UWT)

Stage 7 (ITT) >> San Benedetto del Tronto – San Benedetto del Tronto (10 km) > Ordine Arrivo

Tirreno Arrivo

 

Classifica Generale

Tirreno Generale